"Patria y Vida", il rap cubano inno delle proteste e della libertà

“Patria y vida” il rap di protesta
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Di Debora Gandini
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Il brano di un gruppo di rappers ha scardinato lo slogan castrista "Patria o Muerte". Il brano è un successo in rete e ora è l'inno della proteste a Cuba contro il regime

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E’ diventato l'inno delle manifestazioni a Cuba. “Patria y vida” ovvero Patria e vita: è il rap Il rap di protesta di un gruppo che ha scardinato l'intoccabile slogan castrista Patria o Muerte. Protagonisti gli artisti trap cubani Maykel Osorbo e El Funky e altri che producono all’estero, come Gente de Zona.

Una hit che ed è un canto di libertà di diversi artisti cubani che ormai risuona ovunque, non solo sulla rete, ma anche nelle strade dell’Avana e di tutta l’isola. Parole condivise dal popolo cubano. Un accusa al regime, come ci ha spiegato anche uno dei componenti del gruppo, Yotuel Romero.

"Questo brano è arrivato in un momento in cui la gente è stanca, esausta e vuole un cambiamento. Vuole vedere la fine della dittatura, ci spiega Romero, uno dei componenti della band. Quando ascolti le parole riesci a immaginare e a vedere Cuba, ti passano davanti situazioni di questa isola, che è patria e vita. Ma anche sogni fede e speranza.”

Milioni di visualizzazioni su Youtube, mentre il governo cubano cerca di ostacolare l’accesso a internet. Per l’ex membro degli Orishas ad alimentare le proteste sono i giovani. Grazie a loro i cubani si stanno ribellando e sono scesi in piazza.

I giovani sono il futuro di Cuba

“È una generazione che non ha radici, ha visto il fallimento. E’ profondamente delusa. Ha davanti agli occhi i segni delle bugie, di promesse false, non mantenute”, ci ha spiegato Romero. “Il popolo soffre mentre i leader e i governanti si godono la vita. Hanno una bella macchina, vivono nel lusso. Il popolo invece deve continuare a fare sacrifici, a resistere e a sopportare. Ora è arrivato il momento in cui le persone hanno detto stop. Basta. E si sono ribellate.”

Nel video si dissacrano miti e si condanna la repressione. La statua dell’eroe cubano José Martí è avvolta dalle fiamme, dietro le ceneri che svolazzano appare il profilo del dollaro con il viso di George Washington. E poi scene della polizia che fa irruzione nella sede del circolo San Isidro, l’associazione che all’inizio di questo 2021 ha riproposto la grande questione dei diritti civili sull’isola. Una semplice hit sta rovesciando un sistema. Un grido di disperazione del popolo cubano che sta invadendo le strade dell’Isola. Un grido di aiuto e di libertà.

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