L'estrema destra si confedera all'Europarlamento: "riformeremo l'Europa"

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Diritti d'autore Luca Bruno/Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved
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Di Antonio Michele StortoEuronews
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Un cartello che comprende Lega, RN di Marine Le Pen, Fidesz di Viktor Orban, gli spagnoli di Vox e molti altri

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C'è anche Matteo Salvini nel cartello politico appena formato dall'estrema destra europea.

Una quindicina di leader di altrettanti partiti - tra i quali Marine LePen, Viktor Orban, Giorgia Meloni e Santiago Abascal di Vox - hanno deciso oggi di confederarsi creando un nuovo soggetto politico all'europarlamento

Un "raggruppamento di patrioti" l'ha definito in un tweet Le Pen.

"Un gruppo - si legge nella dichiarazione congiunta pubblicata questo mercoledì - che si opponga al globalismo, alla distruzione delle tradizioni e dei principi morali europei, e alla creazione di un super stato europeo"

"In un momento in cui i globalisti e gli europeisti, di cui Emmanuel Macron è il principale rappresentante in Francia, lanciano la Conferenza sul futuro dell'Europa, che mira ad aumentare il potere degli organismi europei, l'accordo di oggi è la prima pietra verso la costituzione di una grande alleanza nel Parlamento europeo", hanno scritto i firmatari.

Nuovo raggruppamento?

Tutti i partiti coinvolti, al momento, fanno parte di due diversi gruppi all'europarlamento: per Salvini e Le Pen si tratta di Identità e Democrazia mentre in Conservatori Riformissti confluiscono attualmente Vox, Fratelli d'Italia e il polacco Diritti e Giustizia.

Dal PPE, com'è ormai ampiamente noto, Fidesz, il partito guidato da Orban, ha divorziato ormai da mezo ed è da allora in cerca di nuovi partner.

Ora, non è escluso che tutti possano confluire in un nuovo mega-contenitore dell'estrema destra europea; anche se, in una dichiarazione a margine, Marine Le Pen, che terrà il suo congresso sabato e domenica, ha affermato che il documento è la "base per un lavoro culturale e politico comune, rispettando il ruolo dei gruppi politici attuali".

La firma del documento ha portato allo scontro a Roma, tra il leader del Carroccio e quello del Partito Democratico. Enrico Letta ha così commentato: "Non si può stare allo stesso tempo con l’europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può. L’alleanza dei sovranisti di Salvini e Meloni ha due primi ministri, Orban e Morawiecki. Sono gli unici due che l’anno scorso hanno messo il veto a Next Generation EU e al Recovery Plan che salva l’Italia. Solo la determinazione degli altri 25 li ha poi battuti".

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