I figli della Milano bene che sognavano un nuovo regime fascista

il gruppo operava principalmente nell'area di Milano
il gruppo operava principalmente nell'area di Milano Diritti d'autore Luca Bruno/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews Agenzie:  ANSA
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Erano tutti figli della borghesia settenrionale, e sognavano un nuovo regime basato su un'"aristocrazia spirituale". Intanto avevano preso contatti con i gruppi più estremisti in Europa e sono stati arrestati subito prima di un'aggressione

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Si erano ispirati alle organizzazioni terroristiche del suprematismo bianco statunitense, e sono stati arrestati appena un attimo prima di quella che avrebbe dovuto essere la loro prima azione. 

La polizia italiana ha smantellato, tra Milano e Trieste, un gruppo nazi-fascista che operava nel milanese. 

Gli arrestati, quattro giovanissimi tra i 20 e i 21 anni, tutti provenienti da famiglie della buona borghesia settentrionale, avevano costituito un gruppo denominato "A.R. - Avanguardia rivoluzionaria": 

Nuovo ordine europeo

Nello statuto, i quattro si proclamavano come un'associazione "segreta ed eversiva", con l'obiettivo di portare avanti azioni violente e intimidatorie, per reperire denaro come a scopo puramente discriminatorio. 

 Obiettivo dichiarato del gruppo era la promozione di un "nuovo ordine europeo" fondato su una forma di "aristocrazia spirituale", una formulazione probabilmente derivata dalla consueta, entusiastica adesione agli scritti dei pensatori cari al milieu neo-fascista, come quelli di Julius Evola.  

Nelle conversazioni captate, il capo dei quattro - ribattezzato "Comandante G" - parlava di formare una comunità autonoma, ovvero un gruppo di persone accomunate da un'ideologia radicale, che avrebbero dovuto addestrarsi e allargare la base di reclutamento in attesa del momento propizio per rovesciare l'ordine democratico. 

Le azioni pianificate dai quattro avrebbero dovuto servire, nelle loro intenzioni, proprio a destabilizzare e portare caos. 

La prima aggressione

La polizia ha deciso di intervenire proprio quando il gruppo ha iniziato a pianificare la prima aggressione: vittima designata era un cittadino di fede musulmana e origine marocchina, che "frequentava i centri sociali".

Il piano era picchiarlo per 20 secondi consecutivi con bastoni e manganelli: la polizia li ha fermati la mattina stabilita per l'agguato, vestiti di nero con guanti rinforzati alle mani. 

A scuola di suprematismo

Ma anche nei mesi precedenti, il gruppo non era rimasto con le mani in mano.

Ispirati dalle filiazioni più virulente ed estremiste del suprematismo bianco  (Casapound e Forza Nuova per loro erano  "bande di perditempo"), gli arrestati avevano preso contatti con alcuni dei principali gruppi attivi in Europa: almeno uno degli indagati aveva fatto visita, lo scorso maggio, ai "colleghi" elvetici di Junge Tat, rimanendo poi coinvolto in uno scontro con gli antifascisti locali .

Tutti dovranno ora rispondere di associazione a delinquere  e"propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa".

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