Aborto: Gibilterra apre (ma non troppo)

Aborto: Gibilterra apre (ma non troppo)
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Di Euronews
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Aborto autorizzato anche in caso di stupro o rischi per salute fisica e mentale. Gibilterra apre (ma non troppo). 62% i "Sì" al referendum. I sostenitori della riforma: "È un sì a donne e diritti umani"

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Sull'aborto Gibilterra apre ma non troppo. "Sì" dell'enclave britannica ad autorizzare l'interruzione volontaria di gravidanza anche in caso di stupro e di rischi per la salute fisica o mentale della madre. A dirsi favorevole, nel referendum che si è tenuto questo giovedì, oltre il 60% di una popolazione per i quattro quinti dichiaratamente cattolica. 

I timori della Chiesa: "Primo passo verso la liberalizzazione"

Un risultato maturato in un clima di forte polarizzazione tra Chiesa e autorità locali. La prima, affiancata dai movimenti pro-life, teme che l'apertura sia un primo passo verso una totale liberalizzazione e individua nei "rischi per la salute mentale" un criterio che si presterebbe a troppo vaghe interpretazioni. Le autorità politiche locali, hanno invece sostenuto la campagna per il "Sì", bollando come arcaica la legislazione in vigore, che autorizzava l'aborto al solo caso in cui la madre fosse in pericolo di vita. 

Javier Fergo/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Elettori in fila davanti ai seggi per il referendum. A votare è stato il 36% degli aventi dirittoJavier Fergo/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

I sostenitori della riforma: "Un sì a donne e diritti umani"

"Gibilterra ha detto sì - ha festeggiato davanti agli elettori la leader del fronte del "Sì", Isobel Ellul -. Sì ai diritti umani, sì alle donne, sì a medici e professionisti della salute che si prendano cura delle donne". 

La riforma era stata sollecitata dalla Corte suprema britannica, che tre anni fa aveva bacchettato l'Irlanda del Nord e giudicato la sua legislazione in materia d'aborto -molto simile a quella di Gibilterra - come "contraria alla convenzione europea per i diritti dell'uomo". Votata dal parlamento di Gibilterra nel 2019, la riforma avrebbe dovuto essere sottoposta a referendum già nel marzo dello scorso anno, ma la consultazione era stata rinviata a causa della pandemia.

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