Israele: marcia dei movimenti nazionalisti a Gerusalemme, scontri con i palestinesi

Israele: marcia dei movimenti nazionalisti a Gerusalemme, scontri con i palestinesi
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Di Euronews Agenzie:  Ansa
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Israele: marcia dei movimenti nazionalisti a Gerusalemme, scontri con i palestinesi

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Almeno 5mila persone hanno preso parte a Gerusalemme alla marcia organizzata dai movimenti nazionalisti di destra per celebrare l'unificazione israeliana dei due settori della città, avvenuta dopo la guerra dei sei giorni nel 1967. L'imponente dispotivo di sicurezza, con 2mila poliziotti schierati, non è bastato ad evitare nuovi scontri con i palestinesi, in città e lungo il confine con Gaza.

Ma per ora il premier Naftali Bennett e il nuovo governo sembrano aver tenuto di fronte al primo banco di prova avvelenato lasciato loro in eredità dal precedente esecutivo di Benyamin Netanyahu. Alla marcia hanno partecipato i deputati del sionismo religioso di destra Bezlalel Smootrich e Itamar Ben Gvir, ma anche del Likud di Netanyahu. 

Dapprima una parte di manifestanti si è raggruppata davanti la Porta di Damasco che immette nella parte araba della Città Vecchia e che è stata sbarrata dagli agenti come la zona più a rischio dell'intera giornata. Prima del loro arrivo sono avvenuti gli incidenti con i dimostranti palestinesi che, tenuti lontano dal luogo da un fitto cordone di poliziotti, protestavano contro l'iniziativa.

Secondo la Mezzaluna Rossa sono stati 27 i feriti in questa occasione. Dopo aver a lungo sventolato le bandiere israeliane, la polizia ha cominciato a premere perchè i manifestanti, come concordato, si incamminassero verso la Porta di Giaffa, ingresso nella parte cristiana e armena della Città Vecchia. Da qui il corteo si è diretto verso il Muro del Pianto. Non sono stati pochi in questa fase, secondo i media, gli slogan nazionalisti e anti arabi inneggiati: tra questi "Morte agli Arabi e "Bruci il tuo villaggio" e "Gerusalemme è nostra".

Non sono mancate neanche le invettive contro il premier Bennett, accusato di essere un "bugiardo". Sono stati segnalati anche alcune aggressioni a giornalisti arabi. Da questa mattina Gerusalemme, e in particolare la zona attorno alla Città Vecchia, era sotto stretta vigilanza. Strade chiuse, traffico deviato, controlli capillari: la polizia ha schierato quasi 4mila agenti e di questi la metà a guardia del corteo.

A fronte degli ammonimenti dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) e delle minacce di Hamas che ha evocato un nuovo lancio di razzi contro Israele, sono stati dispiegate altre batterie di Iron Dome, il sistema di protezione antimissili e - secondo i media - nel pomeriggio sono anche state spostate più a nord le rotte degli aerei in arrivo e in partenza dall'aeroporto Ben Gurion. Non a caso da Gaza sono arrivati una serie di palloni incendiari e anche esplosivi che hanno appiccato almeno 20 roghi nella parte israeliana attorno alla Striscia.

Poi gli scontri, sempre più intesi, lungo il confine. La manifestazione nazionalista di Gerusalemme è stata attaccata dai deputati arabi della Lista Unita e Mansur Abbas di Raam, partito che fa parte della coalizione di governo, ha parlato di "provocazione sfrenata".

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