Grecia: sciopero generale in difesa dei diritti dei lavoratori

Sciopero generale in Grecia
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Di Debora GandiniIoannis Karagiorgas
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Tutti in piazza per chiedere maggiori tutele. Maternità, otto ore al giorno, riposo domenicale. Cortei colorati e pacifici. Ad Atene in prima fila Alexīs Tsipras

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Una partecipazione massiccia. Cortei, manifestazioni, uffici chiusi in Grecia per lo sciopero generale indetto dai due maggiori sindacati del Paese, Adedy e Gsee, che raggruppano rispettivamente i dipendenti del settore pubblico e di quello privato. Migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro la politica del governo, che prevede tra l'altro tagli di migliaia di statali entro fine 2024. Ospedali pubblici, trasporti, informazione. Tutto fermo mentre i lavoratori hanno invaso Atene al suon di slogan e richieste.

"Non possiamo più tollerare di vivere in questo modo, dove non possiamo conciliare la maternità con il lavoro, dice una donna. Non possiamo tollerare che la nostra salute mentale e fisica si deteriori per contratti di impiego flessibili e inaccettabili" "Questa normativa va abolita, è spazzatura, fa notare un altro manifestante. Arriva dall’Unione europea. I politici sono anni che volevano approvarla e ora hanno trovato il momento giusto."

La norma che non piace ai greci

Genitori e figli, disoccupati accanto a chi un lavoro ancora lo possiede. Un grande corteo colorato e pacifico ha attraversato le vie della capitale greca. Presenti anche esponenti di alcuni schieramenti. In testa il leader dell’opposizione Alexis Tsipras, subito dietro Fofi Gennimata e Dimitris Koutsoumba. Ad eccezione degli autobus, tutti gli altri mezzi di trasporto sono rimasti nelle rimesse, niente traghetti per 24 ore.

I greci sono pronti a portare avanti la loro battaglia fino alla fine per difendere quelli che sono i diritti dei lavoratori, come le otto ore e il riposo domenicale. Solo facendo sentire la propria voce forse si potrà evitare che la norma voluta dal governo diventi legge. Se questo dovesse accadere sarebbe una sconfitta per sindacati e cittadini. Con conseguenze sociali rilevanti in tutta la Grecia.

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