In migliaia salgono con la loro sempre più sofisticata attrezzatura sul costone del Monte Brento che offre la possibilità di una caduta da 1200 metri. È la pratica del Base jumping
Il Monte Brento, vicino al Lago di Garda nel nord Italia, è notissimo per la sua parete da oltre 1000 metri a strapiombo dove ogni anno migliaia di saltatori da tutto il mondo vengono a vivere attimi di brivido.
Una pratica piuttosto antica
Il BASE jumping è uno sport estremo che prevede di lanciarsi nel vuoto da varie superfici che possono essere rilievi naturali come montagne o scogliere ma anche edifici, grattacieli, ponti, etc.. la parola BASE, infatti,è un acronimo è sta per: buildings (edifici), antennas (torri abbandonate o simili), span (ponti), earth (scogliere o altri tipi di formazioni naturali). La sigla venne coniata da Carl Boenish, in occasione di un lancio da una formazione rocciosa della California, che prende il nome di El Capitan.
Se fino all'inizio degli anni Ottanta l'attrezzatura per praticarlo corrispondeva all'equipaggiamento standard del paracadutismo, nel tempo sono state perfezionate attrezzature e tecniche specializzate, progettate esclusivamente per questa pratica che non viene riconosciuta ufficialmente come sport on considerazione dell'eccessiva pericolosità.
Non si tratta propriamente di paracadutismo anche perché hai solo un paracadute e pochi istanti per azionarlo. Una pratica insomma che non è proprio per tutti. Molti sono stati gli incidenti fatali anche fra coloro che sono diventati degli esperti, tuttavia da quando hanno iniziato a diffondersi le tute alari, il livello di sicurezza del BASE jumping è sostanzialmente cresciuto.
Il Monte Brento, col suo tanto temuto Becco dell'Aquila, offre circa 1200 metri di volo, il lancio da qui è considerato fra i più facili ma senza una adeguata preparazione meglio non provarci.