La Svizzera nel Mercato unico europeo? No, grazie

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Il presidente Guy Parmelin annuncia lo stop della Confederazione ai negoziati volti a finalizzare l'intesa con l'Unione europea

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La Svizzera pone fine ai negoziati per l'integrazione al Mercato unico europeo: dopo mesi di rinvio, l'annuncio è arrivato e rischia di suscitare le ire di Bruxelles.

Intervenendo ad una conferenza stampa, il presidente svizzero Guy Parmelin ha annunciato che la Confederazione sta "ponendo fine" ai negoziati sull'accordo volto a stabilizzare il quadro giuridico per la partecipazione della Svizzera al Mercato unico dell'Unione europea e stabilire un meccanismo di risoluzione delle controversie.

"Ci rammarichiamo per la decisione del Governo svizzero, visti i progressi compiuti negli ultimi anni per trasformare in realtà l'accordo quadro istituzionale", la replica della Commissione europea.

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Tra gli oggetti del contendere su cui è mancato un accordo, spicca il movimento transfrontaliero delle persone in cerca di lavoro.

"Una piena integrazione della direttiva europea sui diritti dei cittadini - dice Ignazio Cassis, ministro degli Esteri - avrebbe significato un cambio di paradigma nella politica migratoria ampiamente accettato dalla popolazione e dai Cantoni.

Inoltre, avrebbe anche conseguenze sul costo dell'assistenza sociale". 

La decisione di sospendere sette anni di colloqui tra Berna e Bruxelles potrebbe avere impatti di ampia portata sulle relazioni tra la Svizzera e il mercato unico più grande del mondo, sebbene Cassis abbia fatto sapere che la Svizzera spera di rimanere uno stretto partner del blocco dei 27 Stati membri, con cui ha più di 100 trattati bilaterali.

L'Unione europea avverte che il mancato raggiungimento di una soluzione potrebbe danneggiare numerosi accordi esistenti, inclusa la cooperazione nei settori del commercio, dell'istruzione e della ricerca.

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