LGBT, proliferano le proteste per chiedere l’approvazione del ddl Zan

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Di Giorgia Orlandi
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Da nord a sud, in piazza scendono sempre più persone per chiedere a gran voce l’approvazione del decreto contro omotransfobia, misoginia e abilismo

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All’orizzonte si prospettano un’estate e forse anche un autunno infuocati: da nord a sud, in piazza scendono sempre più persone per chiedere a gran voce l’approvazione del ddl Zan contro omotransfobia, misoginia e abilismo.

 "Non possiamo neanche stringerci la mano in pubblico - dice una ragazza - è un incubo vivere in un contesto in cui non c'è una legge che ci difenda, vogliamo avere la libertà di vivere come chiunque altro senza dover avere sempre paura".

"Sono una persona disabile - afferma invece un giovane - e questa legge è uno strumento per essere riconoscibili e riconosciuti di fronte alle violenze e alle discriminazioni".

In piazza a Roma c’e’ anche Orazio: mesi fa è stato attaccato, sia verbalmente che fisicamente, da un gruppo di coetanei per il solo fatto di essere gay. 

Ci racconta come abbia inciso sulla sua esperienza l’assenza di una legge che lo potesse tutelare.

"Se ci fosse stata - dice - io avrei denuciato, perchè credo che la mia storia non sarebbe altrimenti stata ascoltata o valorizzata".

L'Italia è in fondo alla classifica europea per le politiche in favore delle comunità LGBT: mentre le persone scendono in piazza per chiedere al Parlamento di approvare la legge il prima possibile, gli episodi di violenza e discriminatione in Italia sono se pre più frequenti.

A Roma, nel weekend, in migliaia hanno chiesto l’approvazione della legge, invece nella stessa giornata a Milano i movimenti pro-famiglia si sono opposti al provvedimento.

Nelle ultime ore, il cardinale Bassetti, presidente della CEI, parla di una "modifica necessaria della legge", dicendosi contrario al suo affossamento.

Intanto al Circolo "Mario Mieli", i volontari che rispondono alla Rainbow line raccontano di un aumento costante delle richieste d’aiuto, una media di 50/60 chiamate al settimana, quasi tutte vittime di abusi verbali o mobbing al lavoro. 

Tra questi, c'è anche chi chiede una consulenza legale: "Manca un anno e mezzo alla fine del Governo - dice Claudio Mazzella, Presidente del Circolo - se non ci sono i tempi tecnici, apportare delle modifiche significherebbe portare la legge nuovamente alla Camera.

Sappiamo bene che in autunno si discute la legge finanziaria e dunque non ci sono i tempi per approvare il DDL Zan, quindi noi chiediamo a gran voce di approvarla subito, con questo testo".

Dopo circa 25 anni di tentativi, la legge estensione della Mancino sembra più vicina, ma il cammino è in salita: sebbene calendarizzata al Senato, i tempi si preannunciano ancora lunghi.

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