Addio al "Maestro" Franco Battiato: il cantautore siciliano aveva 76 anni

Franco Battiato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009.
Franco Battiato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009. Diritti d'autore AFP
Di Cristiano TassinariAnsa
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Autore e interprete raffinato e versatile, aveva conosciuto la grande popolarità della musica leggera, per poi dedicarsi a progetti più "intimi", come li definiva lui: il teatro, ad esempio. Con un breve passaggio anche in politica

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Il "Maestro" Franco Battiato ha sventolato bandiera bianca.

Se n'è andato in punta di piedi, a 76 anni, nella sua adorata casa di Milo, in Sicilia.

Artista colto e raffinato

Un artista raffinato e colto, che non si è mai messo su un piedistallo, che si è mai atteggiato a divo.
Sul piedistallo ce l'hanno issato, semmai, i suoi tantissimi fan, soprattutto nel momento d'oro della sua popolarità, quando lui - schivo per natura - divenne un personaggio da hit parade, grazie ad un brano come "Bandiera Bianca", destinato a rimanerci in eredità per sempre.

I favolosi anni '80

Dalla Sicilia a Milano e viaggio di ritorno, cinquant'anni e passa di carriera, cominciata nella metropoli milanese insieme a Giorgio Gaber e Caterina Caselli, in quei favolosi anni Sessanta.

Ma quelli di maggior successo, per Franco Battiato, sono stati gli anni Ottanta, che lo hanno consegnato alla storia della musica italiana (anche leggera, perchè no?), facendolo conoscere - spesso dietro una maschera seriosa, con tanto di occhiali scuri - al grande pubblico.

Archivio RAI
Franco Battiato ospite in un programma tv di Gianni Minà.Archivio RAI

Intellettuale della porta accanto

Con quell'aria da intellettuale della porta accanto piaceva a tutti, piaceva a Gianni Minà di cui era stato spesso ospite in tv, piaceva a tutti quelli che hanno amato le sue canzoni e che ancora hanno nelle orecchie il ritornello "...sul ponte sventola bandiera bianca".

Anche se molti dei suoi fan "puristi" preferiscono altri brani di Battiato, magari quelli meno conosciuti, magari quelli meno commerciali, magari duettando con Alice o con qualche altro artista.

Dopo il grande successo di pubblico degli anni '80 e '90, Battiato aveva preferito progetti più intimi, come li chiamava lui: il teatro e le composizioni musicali teatrali, riservandosi rare ma straordinarie apparizioni pubbliche.

Archivio RAI
Franco Battiato in concerto all'Università Bicocca di Milano nel 2016.Archivio RAI

Ogni tanto sfornava un disco nuovo, facendosi vedere pubblicamente sempre meno.
Eppure la sua voce era sempre quella, i testi sempre profondi.

"Ha dipinto quadri stupendi con le note e le parole"

Come scrive una sua fan su Facebook:
"Ha dipinto quadri stupendi con le note e le parole, mi ha tolto il fiato a ogni nuova uscita, mi ha insegnato che classico, moderno e sperimentale possono coesistere in un’esplosione di meraviglia. Ha denunciato i parassiti senza dignità, ha esaltato la grazia delle donne e la basicità degli uomini. È stato un artista vero, di quelli che non ce ne sono più. Poliedrico, controcorrente, ingestibile dalle mode, eppure sempre attuale, moderno e precursore dei costumi".

La politica non era il suo mondo, il suo mondo erano la Sicilia e la musica

Franco Battiato è stato un ironico libero pensatore che ha praticato l'arte della provocazione e che ha avuto persino una breve esperienza politica (non retribuita, per sua decisione), come assessore alla Cultura della Regione Sicilia, durata da novembre 2013 a marzo 2014, e finita in modo a dir poco burrascoso.

Ma la politica non era il suo mondo.
Il suo mondo è sempre stata la musica e la Sicilia, luogo e terra da sempre musa ispiratrice delle sue canzoni più belle, che ora ci ha lasciato in eterna eredità.

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