Dieci morti e 15 feriti nel crollo di un edificio a tre piani, tutti appartenenti alla stessa famiglia. L'unico sopravvissuto è un bambino di sei mesi
Guerra senza fine nella Striscia di Gaza. Non si fermano i bombardamenti di Israele e i lanci di razzi con cui i militanti di Hamas cercano di bucare le difese dello Stato ebraico.
GAZA
Nel crollo di una casa a tre piani in un campo profughi a occidente di Gaza, bombardata dagli israeliani all’alba di sabato, sono rimaste uccise dieci persone, tutte appartenenti alla famiglia Abu Hatab: otto bambini e due donne. L'unico superstite è un bambino di sei mesi, ferito in ospedale.
Colonne di fumo nero sovrastano i palazzi della città. Alcuni video pubblicati dalle forze israeliane mostrano i bombardamenti su edifici e siti sotterranei "strategici di Hamas", secondo i militari. Israele deve affrontare anche il fronte interno delle proteste che infiammano numerose località dalla popolazione mista, tra cui Lod, con disordini, scontri e arresti.
RAMALLAH
L’escalation di violenza non si ferma nel giorno che i palestinesi chiamano della Nakba, la “grande catastrofe”, la nascita dello Stato di Israele nel 1948 di cui quest'anno ricorre il 73esimo anniversario, celebrato con una marcia a Ramallah, in Cisgiordania.
TEL AVIV
Nel pomeriggio l’ultimo lanci di razzi da Gaza su Tel Aviv ha ucciso un uomo di 51 anni a Ramat Gan, sobborgo della città.
IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU
L’alto commissario Onu per i Diritti umani Michelle Bachelet ha chiesto misure immediate per fermare le violenze. "Non può esserci vincitore, né pace sostenibile da questa escalation di violenza. Esorto le parti e gli Stati coinvolti ad adottare misure immediate per garantire il rispetto del diritto internazionale, allentare le tensioni e lavorare per risolvere il conflitto, anziché alimentarlo”.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu terrà una riunione virtuale domenica sul conflitto israelo-palestinese a cui parteciperanno l’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente e rappresentanti di Israele e Palestina.