Notte di bombardamenti su Gaza: almeno 69 finora le vittime palestinesi

Notte di bombardamenti su Gaza: almeno 69 finora le vittime palestinesi
Diritti d'autore ANAS BABA/AFP or licensors
Diritti d'autore ANAS BABA/AFP or licensors
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Notte di bombardamenti su Gaza: almeno 69 finora le vittime palestinesi

PUBBLICITÀ

Un'altra notte di esplosioni nella striscia di Gaza, dove sono continuati i bombardamenti dell'esercito israeliano. Al momento, stando al ministero della Salute di Gaza, sono 69 le vittime tra i palestinesi, tra cui 16 bambini e sei donne.

I militanti di Hamas hanno risposto con un lancio incessante di razzi sui centri israeliani, almeno 1.500 dall'inizio della settimana. Per la prima volta le sirene d'allarme hanno risuonato anche nel nord del paese. Sette finora le vittime israeliane: tra loro un soldato ucciso da un missile anticarro e un bambino di 6 anni colpito da un'esplosione a Sderot, città vicina al confine settentrionale della striscia di Gaza.

Situazione sempre più tesa anche nelle aree israeliane con popolazione mista. A Lod il governo ha dichiarato lo stato di emergenza dopo i saccheggi delle ultime ore, con sinagohe, negozi e auto dati alle fiamme. La polizia ha arrestato più di 150 persone.

Stando a un portavoce dell'esercito israeliano sono almeno 14 i militanti di Hamas morti mercoledì. Di questi almeno una decina facevano parte dei vertici dell'organizzazione. In un colloquio telefonico il segretario di Stato americano Tony Blinken ha chiesto ad Abu Mazen di fermare il lancio di razzi verso Israele. In giornata è in programma una nuova riunione del Consiglio di sicurezza Onu.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gaza, botta e risposta militare tra Israele e Hamas: ecco chi ne fa le spese

Gaza: Israele blocca aiuti Unrwa nel nord della Striscia, Ocasio-Cortez accusa Israele di genocidio

Gaza, Netanyahu dice no alla soluzione di due Stati dopo la guerra