Notte degli Oscar ai tempi della pandemia

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Tutto pronto a Los Angeles per una edizione diversa dal solito

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Tutto pronto a Los Angeles per una "Notte degli Oscar" diversa dal solito, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. La kermesse, curata da un team di artisti, tra i quali il regista Steven Spielberg, è stata progettata per assomigliare più a un film che a uno show televisivo Tutto si svolgerà in un set della Union Station, che potrà sfruttare anche due cortili all'aperto, e accoglierà non più di 200 persone contemporaneamente. Con molti dei candidati agli Oscar sono inoltre previsti collegamenti in video da diverse città. Il galà per l'assegnazione dei premi del cinema normalmente era ospitato dal Dolby Theatre di Hollywood, che riempiva tutti i supi 3000 posti riservati al pubblico.

I pronostici

Nomadland vola verso gli Oscar di domenica notte ma come spesso alla vigilia si affollano potenziali sorprese: al termine di una stagione dei premi diversa da tutte le altre, tra festival cancellati e cerimonie via Zoom, il verdetto della critica è unanime, il film Leone d'Oro a Venezia di Chloe Zhao trionferà nella categoria piu prestigiosa, Best Picture, a meno che... la notte delle stelle non appartenga a "Minari" del coreano-americano Lee Isaac Chung, o a "Una Donna Promettente" di Emerald Ferrell.

Entrambi candidati anche per la regia, sceneggiatura, editing e almeno un membro del cast. La Zhao è favorita anche come miglior regista (facendo in caso di vittoria la storia come prima donna non bianca e seconda donna in assoluto dopo Katheryn Bigelow nel 2010 per "Hurt Locker"), ma non è detto che la cinese riesca a fare poker con le altre due nomination - miglior sceneggiatura e miglior editing - che la metterebbero alla pari con Walt Disney per il record individuale di Oscar in un unico anno: come ha scritto un critico di "Variety", i giurati oggi "preferiscono distribuire in giro i loro voti".

"Nomadland", sulla vita nomade di anziani pensionati nel West degli Stati Uniti, arriva agli Oscar sulla scia di altri premi inclusi i Golden Globes e, da ultimo, i Bafta britannici e gli Spirit per il cinema indipendente. E proprio dagli Spirit e dai Bafta arrivano segnali che la corsa di attori e attrici resta aperta: Chadwick Boseman, la star di "Black Panther" morto di cancro lo scorso agosto a soli 43 anni, era dato finora per scontato per l'ultima, tormentata interpretazione in "Ma Rainey's Black Bottom", mentre gli Spirit hanno premiato il britannico Riz Ahmed (primo musulmano candidato a un Oscar) per il ruolo del batterista che perde l'udito in "Sound of Metal", e l'omaggio dei Bafta è andato a Anthony Hopkins per "The Father": sarebbe la seconda statuetta per l'83enne attore di "Silenzio degli innocenti".

Gli Spirit hanno riaperto i giochi anche per la migliore attrice: Carey Mulligan di "Una donna promettente" è rientrata in pista in una gara a tre contro Frances McDormand di "Nomadland" e Viola Davis "Ma Rainey's" che lascia indietro Vanessa Kirby ("Pieces of a Woman") e Andra Day ("Billie Holiday"). Se poi finora Yuh-Jung Youn di "Minari" sembrava sicura come miglior attrice non protagonista, "Variety" ha registrato la possibilitàdi una rimonta di di Olivia Colman "The Father") mentre la controparte maschile non avrebbe storia: Daniel Kaluuya per "Judas and the Black Messiah" porterà a casa la statuetta battendo, tra gli altri, la sua co-star LaKeith Stanfield. Gli Oscar andranno in onda domenica da Union Station a Los Angeles, con il Dolby Theater usato per apparizioni individuali durante il pre-show tra cui quelle dei candidati alla migliore canzone originale: Laura Pausini è in corsa per "Io Si" da "La Vita davanti a se" di Edoardo Ponti.

C'è altra Italia in gara domenica, tra cui Pinocchio di Matteo Garrone per costumi e trucco, mentre la musica di Ludovico Einaudi (usata anche dalla Zhao per “Nomadland") fa da sfondo "The Father" e Monica Bellucci è nel cast di "The Man Who Sold His Skin" della tunisina Kaouther Ben Hania, entrato nella cinquina dei film internazionali con "Quo vadis, Aida?", "Collective" (candidato anche come miglior documentario contro "Il mio amico in fondo al mare"), "Un altro giro" di Thomas Vinterberg (il favorito) e "Better Days"

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