Il socialista Rama cerca il suo terzo mandato. L'opposizione accusa gli avversari di corruzione. Il prossimo esecutivo dovrà cercare di portare l'Albania nella UE
L'Albania al voto. Gli elettori sono chiamati a rinnovare il Parlamento ed eleggere il primo ministro. Nel corso dell’ultimo mese la stessa campagna di avvicinamento a questo appuntamento è stata caratterizzata da una retorica durissima, da accuse reciproche di corruzione e altri crimini da parte dei leader dei due principali partiti, da una crisi costituzionale che ha visto opposti il presidente del paese e il primo ministro e, negli ultimi giorni, da violenze in strada in cui è morta almeno una persona.
Le elezioni sono un test per Edi Rama, primo ministro e leader del Partito socialista (PS), che governa dal 2013 e che cerca un un terzo mandato.
Oltre a Rama lo sfidante è Lulzim Basha, leader del Partito democratico (PD), di centrodestra. Se il PS corre da solo, forte del fatto che alle elezioni di quattro anni fa aveva ottenuto quasi il 50 per cento dei voti e la maggioranza assoluta in Parlamento, il PD ha creato una coalizione più ampia possibile: si è alleato con altri 13 partiti e movimenti.
Questo voto è importante perché il prossimo esecutivo sarà chiamato a gestire i negoziati per l’ingresso del paese nell’Unione Europea, dopo anni di attesa, a occuparsi di portare a termine le riforme per ridurre la povertà, combattere la corruzione e rafforzare lo stato di diritto.