La riscoperta della Spagna rurale grazie ai nomadi digitali. Vita e lavoro al tempo del Covid

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Di Debora GandiniCarlos Marlasca
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Le regioni rurali in Spagna sono diventate super gettonate dopo la pandemia. Grazie al lavoro a distanza e agli affitti meno cari è nato un nuovo modo di fare impresa. I proprietari di case offrono ai clienti la possibilità di co-living e co-working

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Costo della vita meno caro o qualità della vita migliore. Le aree interne e rurali della Spagna, spesso conosciute come "la España Vaciada" (Spagna vuota), sono diventate il luogo perfetto dove trasferirsi e lavorare. Hanno resistito meglio alle conseguenze della crisi del Covid-19 e sono diventate la meta preferita dei nomadi digitali, ovvero coloro che utilizzano le tecnologie delle telecomunicazioni per guadagnarsi da vivere e condurre la propria vita in modo nomade.

Alejandro Hernàndez è uno di questi “nomadi digitali”. La sua splendida abitazione in campagna è diventata anche il suo ufficio e la sua azienda. Lavora da remoto ovunque. Da qualche tempo ha deciso di vivere in una cittadina rurale nella provincia di Zamora, nel nord della Spagna. "Diciamo che è come essere sempre in vacanza – ci spiega - perché lavoro sei, sette, otto ore e poi il resto del tempo lo impiego per conoscere posti, città, zone nuove.”

Nomadi digitali e riqualificazione delle zone rurali

Un concetto diverso di fare impresa che permette di interagire con le altre persone che hanno scelto lo stesso percorso. Come Rubén Garcia anche lui nomade digitale: “Penso che conoscere un posto con qualcun altro, non da solo, sia un vantaggio. Si possono condividere esperienze e preoccupazioni o condividere momenti di svago e relax."

Circa due anni fa Patricia Garcia ha deciso di trasformare la sua casa in campagna in un posto dove le persone potevano lavorare da remoto e trascorrere del tempo insieme. Un modo per contribuire a dare una mano contro lo spopolamento nella cosiddetta "Spagna vuota". "Se la gente usa questo approccio per fare un salto di qualità allora stiamo andando nella giusta direzione – ci fa notare Patricia - perché alla fine resteranno a vivere fuori dalle grandi città. Investiranno e avvieranno magari anche un’impresa in quelle regioni dimenticate.”

Alloggi rurali super tecnologici

L'idea di Patricia è che i clienti trascorrano brevi periodi da lei per aiutare l’economia della zona. L'Associazione che rappresenta questi agriturismi e alloggi rurali era già attiva sei mesi prima della pandemia. Durante il periodo di lockdown il servizio ha cercato di attirare clienti nazionali e internazionali per coinvolgerli nell’iniziativa.

Finora l’Associazione conta su una trentina di membri in tutta la Spagna che devono sempre rispettare condizioni rigorose. "Ci deve essere una buona connessione Wi-Fi, uno spazio di co-working e uno spazio a parte per chi lavora da remoto. E poi il proprietario della struttura deve essere un promotore dello sviluppo rurale", ha sottolineato Elena Totori, Vice Presidente Associazione nazionale di co-living e co-working.

Questi spazi di lavoro in campagna per i nomadi digitali sono diventati anche l’alternativa agli affitti troppo cari delle città. O uno nuovo stile di vita.

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