"Nell'oceano le acque radioattive di Fukushima"

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La decisione del governo giapponese contestata dagli ambientalisti

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Verrà rilasciata nell'Oceano Pacifico l'acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha deciso il governo di Tokyo, che così mette fine a sette anni di discussioni sul tema. La decisione, che passa sopra le proteste degli abitanti locali e dei pescatori, rappresenterebbe secondo il consiglio dei ministri, la soluzione migliore, nonostante gli insiti rischi di contaminazione ambientale.

Il capo del governo Yoshihide Suga ha spiegato che il trattamento delle acque costituisce un passaggio obbligato sul cammino della bonifica del sito. "Faremo di tutto per assicurare un livello di sicurezza superiore ai parametri di legge e cercheremo di contrastare la diffusione di voci dannose o infondate".

Immediate le proteste degli ambientalisti, per i quali il rilascio delle acque contaminate nel 2011 non garantisce che verranno evitate ulteriori conseguenze sul piano dei danni ambientali. Il processo tuttavia dovrebbe iniziare tra due anni, dopo il via libera dell'Autorità di controllo sul nucleare.

Per Natasha Lindstaedt ricercatrice all'università di Essex : "L'unica altra opzione è continuare a immagazzinare questa acqua nei serbatoi e al momento hanno una capacità del 90%. E se c'è qualche tipo di perdita, o incidente con i serbatoi, il che è potrebbe avvenire, sarebbe molto più dannoso   che rilasciare quest'acqua diluita nell'oceano.  Gran parte della comunità scientifica concorda sul fatto che questo non dovrebbe avere alcun impatto  sulla salute degli esseri umani".

Sono oltre un milione di tonnellate di acqua, stoccate al momento in container sul sito nucleare. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica promette il proprio sostegno, come conferma Rafael Mariano Grossi. "Lavoreremo a stretto contatto con il Giappone prima, durante e dopo l'operazione. Tutta sarà fatto in estrema sicurezza, ci saranno missioni per monitorare l'ambiente".

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