Importante passo diplomatico dei vertici europei nei confronti della Turchia: prevista per oggi la visita di Ursula von der Leyen e Charles Michel ad Ankara, per riallacciare buoni rapporti con il presidente turco Erdoğan. Ma le questioni spinose sul tavolo sono numerose
Visita in Turchia, questo martedì, per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e per il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Obiettivo: ripristinare le relazioni con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
Rapporti tesi
I rapporti tra Ue e Turchia sono diventati sempre più tesi da quando il governo turco ha intensificato il suo giro di vite sulle libertà e i diritti civili, ha inviato navi in acque internazionalmente riconosciute come appartenenti a Cipro e alla Grecia e ha aperto i suoi confini permettendo ai migranti di entrare liberamente nel territorio dell'Ue.
Da risolvere le tensioni con la Grecia
Ursula Von Leyen e Charles Michel trasmetteranno a Erdoğan il messaggio del vertice Ue del 25-26 marzo: qualsiasi miglioramento nei rapporti con Ankara dipenderà dal proseguimento dei colloqui tra Turchia e Grecia, stato membro dell'Ue (ed entrambi sono membri della NATO).
I due paesi debbono risolvere le loro dispute territoriali sui mari Egeo e Mediterraneo, che si ritiene abbiano importanti riserve energetiche.
Migranti: il ruolo "ben pagato" della Turchia
La questione-migranti è altrettanto spinosa. L'Ue vorrebbe proseguire con l'accordo del marzo 2016 per proteggere i propri confini.
Con la Turchia che ospita circa quattro milioni di rifugiati siriani, una priorità di Bruxelles è quella di garantire il ruolo della Turchia come "gatekeeper" dei rifugiati sul territorio.
Ma Erdoğan preme per ottenere un meccanismo di finanziamento simile al pacchetto finanziario di miliardi di euro degli anni passati.
Il governo turco, del resto, accusa l'Ue di non aver rispettato completamente l'accordo e chiede che il patto venga ridiscusso e rivisto.
Collaborazione "graduale"
I leader dei 27 paesi dell'Unione europea, nel summit "virtuale" del 25-26 marzo, hanno specificato - in ogni caso - che la collaborazione con il governo turco su temi come la migrazione, l'unione doganale e il commercio, avverrà in maniera "graduale, proporzionale e reversibile".