A Kinshasa riprendono i negoziati per la 'Diga della Rinascita Etiope''

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Di Stefania De Michele
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Al tavolo delle trattative Egitto, Sudan ed Etiopia. L'obiettivo è quello di raggiungere un accordo vincolante sulla diga

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Tutto ruota attorno alla ''Grande Diga della Rinascita Etiope'': accordi mancati e tensioni geopolitiche, oltre che negoziati, attualmente in corso, tra Etiopia, Sudan ed Egitto. Le delegazioni dei tre Paesi si incontrano a Kinshasa per riprendere le trattative sul mega sbarramento sul Nilo Azzurro, impianto idroelettrico vitale per Addis Abeba, ma percepito come una minaccia dal Cairo e da Khartoum.

Félix Tshisekedi, presidente della Repubblica Democratica del Congo, ha aperto la sessione di confronto: "Che questi due giorni di scambio offrano alle parti l'opportunità di esaminare e proporre soluzioni alle questioni tecniche e giuridiche in sospeso al fine di raggiungere, secondo una tabella di marcia e un calendario da concordare, un accordo completo e definitivo sulla questione." 

**Quale la posta in palio?**L’Etiopia deve poter godere dell’elettricità, il Sudan deve vedersi garantita l'integrità territoriale e delle sue dighe e l’Egitto ottenere i diritti sulle acque.

Gli ultimi negoziati hanno avuto luogo a gennaio, alla presenza di osservatori dell’Unione europea, dell'Onu e degli Stati Uniti, ma si sono conclusi senza un accordo. L’Egitto e il Sudan vogliono un accordo legalmente vincolante per controllare il riempimento e il funzionamento della diga, mentre l’Etiopia insiste solo sulle linee guida.

"Le divergenze intorno alla diga non devono essere viste come inevitabili, ma come un'opportunità per avvicinare le nostre popolazioni", ha rilanciato Tshisekedi che a febbraio ha inaugurato la presidenza annuale dell'Unione Africana. 

Il 2 aprile scorso, in occasione del decimo anniversario dell’inizio dei lavori di costruzione dell’opera, la presidente etiope, Sahle-Work Zewde, ha dichiarato che "l’Etiopia è a buon punto nel secondo riempimento della diga (Gerd)".  

“Le nostre acque sono tra le principali risorse naturali di cui l’Etiopia è dotata e sono il pilastro dei nostri sforzi di sviluppo”, ha anche detto Zewde, aggiungendo che il fiume Abay (Nilo Azzurro) e i suoi affluenti sono un grande volano per le riforme economiche nel Paese.

L’Etiopia prevede di completare lo sbarramento, raggiungendo la piena capacità di generazione di energia, nel 2023.

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