Anoressia e paranoia, aumentano i ricoveri dei giovani belgi nei reparti di psichiatria

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Di Gregoire Lory
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Per curare gli under 18 in difficoltà, gli ospedali propongono ricoveri più brevi ma più intensi. Aumentati i casi di disturbi legati all'alimentazione

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La pandemia continua a riempire gli ospedali e non solo di malati Covid. In Francia e in Belgio, ad allarmare sono anche i dati sul numero dei ricoveri nei reparti psichiatrici infantili. Con un incremento fino all'80% dei ricoveri dei pazienti sotto i 15 anni.

All'ospedale Erasmo di Bruxelles le richieste di consulenza psichiatrica sono triplicate da settembre e l'attesa per i casi non gravi può arrivare fino a tre mesi prima di ottenere un appuntamento.

I giovani soffrono d'ansia e attacchi di panico, ma anche di depressione, disturbi alimentari, e perdita di punti di riferimento.

Marie Delhaye, primario di psichiatria infantile all'ospedale Erasmo di Bruxelles annovera l'anoressia tra i principali disturbi. "Tra le patologie più gravi che stiamo trattando al momento – spiega - ci sono sicuramente i disturbi alimentari come l'anoressia. In ospedale abbiamo giovani che hanno perso fino a 20 chili" – e aggiunge con stupore che i genitori non si sono accorti di nulla. Tra i malati gravi ci sono anche dei bambini e adolescenti depressi, paranoici e con manie di persecuzione. “In effetti – osserva il primario - le circostanze che stiamo vivendo portano ad essere un po' più paranoici del solito”.

Deficit d'attenzione

Arthur Kesteloot ha 17 anni, e soffre di disturbi dell'attenzione. Con le nuove restrizioni dovute al coronavirus dovrebbe alternare una settimana di scuola in presenza e una da casa, ma in realtà al momento la scuola l'ha abbandonata del tutto. "Metto la sveglia e non riesco ad alzarmi – racconta Arthur - poi la sposto di 10 minuti e di nuovo di altri 10 minuti. Alla fine mi riaddormento” ammette il ragazzo. Arthur ha perso l'abitudine di svegliarsi presto e quando deve andare a scuola in presenza non sopporta stare seduto al banco per tutte quelle ore, “Soffro – sbotta il giovane - e non faccio altro che aspettare la fine delle delle lezioni per potermi alzare e fare quello voglio”. Per questo, a scuola al momento non ci va più.

Nonostante il periodo di difficoltà, Arthur resta fiducioso e pensa che si riprenderà. Ma i reparti psichiatrici si preparano ad intensificare il loro lavoro anche dopo la pandemia. I giovani infatti stanno subendo non solo le conseguenze psicologiche, ma anche quelle economiche di questa crisi. Il senso di precarietà, prevedono i medici, continuerà a provocare nuovi disturbi tra i più giovani.

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