Covid: sempre più persone senza assicurazione sanitaria in Europa

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La pandemia e il conseguente aumento della disoccupazione hanno portato molti a perdere la propria assicurazione sanitaria. E spesso si tratta di immigrati

Per una settimana in questo mese di marzo, la nostra redazione vi racconterà storie di sanità da tutta Europa, ma non solo, analizzando gli sviluppi rivoluzionari che stanno definendo il futuro del campo sanitario

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Medici ed esperti avvertono che il numero di persone senza assicurazione sanitaria sta aumentando, a causa della pandemia. Tra gli immigrati, ma anche tra i cittadini della classe media. Accade in tutta l'Unione europea e anche qui a Vienna, dove il numero di immigrate incinte non assicurate è aumentato del 30%. E' il caso di Elina Smuk: "Lavoravo, ma ho perso il lavoro a causa della pandemia. Con questo ho perso anche il diritto all'assicurazione sanitaria, ho perso tutto", racconta la giovane insegnante di inglese romena.

In Austria l'assicurazione sanitaria è legata al lavoro. Senza un lavoro, Elina dipende dall'aiuto di medici volontari. Per far fronte all'aumento dei pazienti, l'ambulatorio viennese AmberMed cerca rinforzi.

"Sì, i pazienti sono contenti che esistiamo, che ci sia la possibilità di avere un ambulatorio qui, dove può venire chiunque", ci spiega Monika Matal, primario volontario di AmberMed. "L'unica condizione, per così dire, è non avere l'assicurazione. Penso che il nostro lavoro sia molto importante ed è per questo che lo faccio".

In molti altri Paesi europei, l'assicurazione sanitaria è legata alla cittadinanza o alla residenza, quindi ufficialmente tutti sono assicurati. In Austria e Germania, la copertura sanitaria è stata estesa negli ultimi anni e solo una piccola percentuale rimane senza assicurazione. La quota maggiore di persone senza assicurazione si trova in Polonia, Ungheria ed Estonia.

La pandemia sta peggiorando la situazione. Nell'ultimo anno, i tassi di occupazione sono stati più alti tra gli stranieri che tra i nativi, in quasi due terzi dei paesi dell'OCSE. "Il numero di persone che si recano in centri che si occupano di persone senza assicurazione sanitaria è aumentato drammaticamente", dichiara Michael Fuchs, del Centro europeo per la politica e la ricerca sul benessere sociale. "E soprattutto parliamo di immigrati, che sono già di per sé più propensi a non avere un'assicurazione. Oggi ancor di più, perché spesso trovano lavori precari e quindi sono i primi a ritrovarsi disoccupati nel contesto della pandemia."

La disoccupazione di Elina legata al Covid mostra le lacune dei sistemi di assicurazione sanitaria europei. Eppure Elina non desidera altro che trovare un lavoro, qualsiasi lavoro e che suo figlio nasca sano.

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