Il Papa e Mattarella per la XXVI giornata in ricordo della vittime di mafia

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Di Paolo Alberto Valenti
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Celebrazioni in tutta Italia, le parole del Capo dello Stato Mattarella ma anche quelle del Papa che parla di organizzazioni criminali nemiche del messaggio di Cristo

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"Estirpare le mafie è possibile e necessario. L'azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell'opportunismo". Ha scritto il presidente italiano Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie". "Non dimenticheremo mai le vittime innocenti, i servitori dello stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita": ha precisato Mattarella.

Le parole del Papa

Francesco ha ricordato la ricorrenza italiana in memoria delle vittime innocenti delle mafie. La mafia, ha detto, è diffusa in tanti Paesi e al presente questi gruppi stanno sfruttando la pandemia, arricchendosi con la corruzione. Il Pontefice ha anche sottolineato che le strutture mafiose sono contrarie al Vangelo, scambiano la fede con l’idolatria.

Le dinamiche parassitarie e criminali della mafia

La criminalità organizzata, in tempi di Covid-19, è riuscita ad incrementare ancora di più le sue attività in Italia. Basta registrare le misure interdittive antimafia: secondo i dati del Ministero dell'Interno nel 2020 sono state 2130, 177 al mese, sei al giorno, con un incremento del 38% rispetto al 2019. Tutte azioni illegali a sfondo criminale. La pandemia che si chiama mafia sarà comunque più lunga del Covid-19.

"Libera" a primavera

Il primo giorno di primavera 2021 ha visto in prima linea anche l’Associazione Libera che ha celebrato la sua stessa grande tradizione di contrasto alle mafie. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome come ha Don Luigi Ciotti nella celebrazione che si è tenuta Roma "a ricordare e riveder le stelle".

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