Austria: uno studio fissa al 31 per cento il sentimento antisemita. Dato migliore rispetto al 2018

Austria: uno studio fissa al 31 per cento il sentimento antisemita. Dato migliore rispetto al 2018
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Di Interviste di Johannes Pleschberger
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La ricerca, commissionata dal parlamento, è stato condotta dall'Ifes, istituto di ricerca di Vienna

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L'antisemitismo, una piaga sociale sempre presente e difficile da combattere. Lo sa bene l'Austria, dove solo lo scorso agosto Elie Rosen, a capo della comunità ebraica di Graz, è sopravvissuta ad una tentata aggressione.

E lo sa bene l'attivista Victoria Borochov, che racconta come l'odio verso gli ebrei l'abbia vissuto fin dall'infanzia. Un giorno, all'età di dieci anni, un ragazzo arrivò quasi a spingerla giù per le scale della scuola, la insultò, la minacciò di uccidere lei e la sua famiglia. "Questa è la mia religione, sono nata con lei", dice, "Dopo quell'incidente però per diversi anni non ho osato dire che ero ebrea per paura di essere aggredita di nuovo".

Nel 2019 un sondaggio dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali (FRA) ha mappato l'antisemitismo in Europa, rilevando un preoccupante incremento nei Paesi più orientali. 

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Mappa dell'antisemitismo in EuropaEuronews

Va meglio in Europa centrale, dove l'Austria sembra aver conosciuto un calo del sentimento d'intolleranza. Almeno secondo uno studio appena pubblicato dall'Ifes di Vienna. Nei sondaggi è emersa una diminuzione delle risposte condizionate da pregiudizio antisemita dal 46 per cento del 2018 al 31 per cento del 2020.

Tuttavia, sottolinea l'Istituto di ricerca, le domande sono state poste poco dopo l'attacco terroristico nella capitale di novembre, che ha parzialmente interessato anche la sinagoga centrale. È questo può aver portato a risposte meno intolleranti. Sarà interessante vedere cosa cambierà nel report del 2022. La ricerca è stata commissionata dal parlamento. 

A gennaio il governo austriaco ha presentato la sua Strategia nazionale, con un piano d'interventi per combattere l'antisemitismo.

In questi giorni il Paese commemora la cacciata e lo sterminio degli ebrei nella capitale, ordinato 600 anni fa dal duca Alberto V. 

Danielle Spera, direttrice del museo ebraico di Vienna, racconta: "Annientò la comunità. Mise gli ebrei su delle barche sul Danubio, senza remi, e le lasciò andare alla deriva. Mandò al rogo i 200 ebrei più ricchi. Anche la sinagoga che si trovava su questa piazza fu distrutta".

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