Il Consiglio comunale di Minneapolis riconosce le sue colpe per la morte di George Floyd, avvenutà nella capitale del Minnesota il 25 maggio 2020. Risarcimento da 27 milioni di dollari, che potrebbe influenzare il processo a Derek Chauvin, l'agente di polizia accusato della morte di George Floyd.
27 milioni di dollari per la vita (e per la morte) di George Floyd.
Risarcimento-record
Il comune di Minneapolis ha accettato di pagare questa cifra astronomica per risolvere la causa civile - avviata nel luglio scorso - con la famiglia di George Floyd, per la morte del 46enne attivista afroamericano, avvenuta proprio a Minneapoli, il 25 maggio 2020.
Il suo grido di dolore "I can't breathe" ha fatto il giro del mondo.
I componenti del Consiglio comunale di Minneapolis si sono incontrati in privato per discutere l'accordo, poi sono tornati in sessione pubblica per un voto unanime a sostegno del risarcimento per la famiglia Floyd.
Il risarcimento ha abbondamente superato i 20 milioni di dollari che il comune di Minneapolis dovette pagare, due anni fa, alla famiglia di una donna bianca uccisa da un poliziotto.
"Grazie alla città di Minneapolis", dice l'avvocato della famiglia Floyd
L'avvocato della famiglia Floyd, Ben Crump, l'ha definito il più grande accordo pre-processuale mai raggiunto prima per una causa sui diritti civili e ha ringraziato il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, e tutti i consiglieri comunali per aver "dimostrato che vi importa di George Floyd".
"Nessuna somma di denaro potrà mai placare il dolore"
La dichiarazione di Lisa Bender, presidente del Consiglio comunale di Minneapolis:
"Sappiamo che nessuna somma di denaro potrà mai placare l'immenso dolore e il trauma causato dalla sua morte, per la famiglia di George Floyd e per così tante persone nella nostra comunità che sono in lutto. Minneapolis è cambiata radicalmente da quel tremendo episodio razziale".
"Vorrei che mio fratello fosse ancora qui"
Il fratello di George Floyd, Philonise:
"Ringrazio lo stato del Minnesota per essersi occupato di questo accordo, ma anche se mio fratello non è più qui con noi, in realtà è ancora qui con me, nel mio cuore... Perché, se potessi riaverlo ancora con me, darei indietro tutti questi soldi".
Minneapolis blindata
Non è ancora valutabile l'effetto che questo accordo tra il comune di Minneapolis e la famiglia di George Floyd potrebbe avere sul processo - cominciato martedì 9 marzo, con un giorno di ritardo - e sulla giuria.
Minneapolis è blindata: militari e Guardia Nazionale sono in assetto anti-sommossa, barriere di cemento, recinzione e filo spinato servono per proteggere il Palazzo di Giustizia.
Omicidio di secondo e terzo grado
Uno dei giurati, nel frattempo, è stato escluso dalla giuria per aver espresso pubblicamente pareri negativi sull'imputato, l'ex agente di polizia Derek Chauvin (licenziato, insieme ad altri tre colleghi, accusati di favoreggiamento), ora **ufficialmente accusato di omicidio involontario di secondo grado, omicidio colposo, ma anche omicidio di terzo grado.
**
Nessuno sconto di pena all'orizzonte, dunque.
All'apertura del processo, martedì scorso, centinaia di sostenitori del movimento "Black Lives Matter" (che ha preso origine proprio dalla morte di George Floyd) avevano protestato per il capo d'accusa (omicidio di terzo grado) ritenuto meno severo del previsto, ma alla fine Derek Chauvin è finito alla sbarra con tre diversi gradi di accusa di omicidio.
La difesa, al momento, non ha ancora fatto sapere se Chauvin testimonierà personalmente in sua difesa.
➡️ Per saperne di più: Chi era George Floyd, vittima e icona del movimento "Black Lives Matter"