Fukushima 10 anni dopo. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica: "Energia pulita e del futuro. Un incidente non rimetta in discussione un intero comparto". Il direttore generale Rafael Grossi sulla questione degli scarti: "Un problema culturale. La tecnologia l'ha risolto"
Salutare il dibattito sulla sicurezza, ma non si rimetta in discussione un intero comparto. A dieci anni dalla catastrofe di Fukushima, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica guarda avanti e punta l'accento su prospettive e potenzialità di un'energia che definisce pulita e al passo coi tempi.
"Energia a emissioni zero. Non si rimetta in discussione un intero comparto"
Ai microfoni del nostro Manuel Terradillos, a lanciare l'appello alla fiducia, è il suo direttore generale, Rafael Grossi. "Quella nucleare è un'energia a emissioni praticamente pari a zero - dice -. È questo il suo valore. La questione interessante, sollevata dall'anniversario della catastrofe di Fukushima, è che si devono adottare misure di sicurezza molto stringenti. Un episodio, in sé, non rimette in discussione la validità tutta una tecnologia o di un comparto industriale. Così come un incidente aereo, non rimette in discussione il trasporto aereo".
Rafael Grossi sugli scarti nucleari: "Un problema culturale. La tecnologia l'ha già risolto"
un falso Tra i nodi più sensibili resta però quello di gestione e smaltimento di scorie e rifiuti.Un falso problema, secondo Grossi, che da parte sua la tecnologia ha già risolto. Il vero cambio di passo, sostiene, deve più che altro avvenire sul piano culturale. "Più che di tecnologia, credo sia un problema di immagine e di accettazione sociale - dice ancora Grossi -. Sul piano tecnologico disponiamo delle soluzioni necessarie. Tutto sta a metterle in pratica. Non c'è alcun ostacolo, nessuna vera impossibilità. Non è un'energia che manchi di visione, di prospettive o di piani per lo sviluppo delle sue risorse".
Prospettive e misure di sicurezza, che fanno però anche rima con costi. Cifre in ascesa, che espongono il nucleare alla crescente competizione di energie rinnovabili sempre più alla portata