Congo, ucciso un magistrato che indagava sulla morte dell'ambasciatore Attanasio

22 febbraio 2001: forze di pace ONU pattugliano l'area dell'imboscata a Luca Attanasio
22 febbraio 2001: forze di pace ONU pattugliano l'area dell'imboscata a Luca Attanasio Diritti d'autore Justin Kabumba/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Justin Kabumba/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Di Antonio Michele Storto
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

L'uomo transitava, con un convoglio militare, in una strada a poche decine di km dal luogo del precedente agguato. A sparare, stavolta, sarebbero stati però dei militari "infedeli"

PUBBLICITÀ

Una nuova imboscata, un nuovo omicidio: è successo nella Repubblica Democratica del Congo, nella zona della città di Goma, ad appena qualche decina di chilometri dalla strada in cui lo scorso 22 febbraio furono uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e il loro autista Mustafa Milambo.

A morire in quest'ultimo agguato è stato proprio uno dei procuratori che indagavano sul caso. L’uomo, Mwilanya Asani William, era un revisore dei conti nella Procura militare di Rutshuru: stava rientrando dalla città di Goma, dove - secondo l'agenzia Fides - aveva trascorso diversi giorni per incontrare altri colleghi «nell'ambito dell'inchiesta sulla sicurezza dell'area e in particolare sull'omicidio dell'ambasciatore italiano e dei suoi due accompagnatori».

Il suo convoglio, scortato da uomini delle forze armate congolesi, è stato colto di sorpresa in prossimitàdel villaggio di Katale, sulla strada che conduce verso Kaunga. La scena dell'imboscata sembra evocare modalità simili a quelle già utilizzate nell'agguato contro Attanasio; ma stavolta - secondo quanto riferito ai media locali dalle forze armate - la responsabilità sarebbe da individuare in un gruppo di militari "infedeli" del del 3416esimo reggimento.

Gli uomini avrebbero piazzato lungo la strada un posto di blocco, con intento vessatorio verso la popolazione locale; e una volta trovatisi di fronte al convoglio dei commilitoni, avrebbero aperto il fuoco senza esitare.

A confermare la ricostruzione, ci sarebbero inoltre i documenti trovati sul cadavere di uno degli assalitori, il sergente Okito Longonga, in forze al 3416° Reggimento, ucciso nello scambio di fuoco.

Non è peraltro la prima volta che episodi del genere accadono nella regione, dove gruppi avversarsi delle forze armate finiscono sovente  implicati in schermaglie letali

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Kolelas muore per Covid nel trasporto in Francia

Repubblica Democratica del Congo: preoccupa l'inquinamento da estrazione petrolifera

Repubblica democratica del Congo: rotti gli argini a Kishasa, strade ed edifici allagati