Inverno 2021: vi spieghiamo perché la settimana prima nevica, quella dopo fa caldissimo

Una rara immagine dell'Acropoli di Atene coperta di neve lo scorso 17 febbraio
Una rara immagine dell'Acropoli di Atene coperta di neve lo scorso 17 febbraio Diritti d'autore AP Photo
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Di Scott Duncan
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Una spiegazione scientifica - ma alla portata di tutti - del perché da una settimana all'altra passiamo da temperature sotto zero a temperature primaverili.

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Da un estremo all'altro. Quest'inverno, le temperature in tutta Europa hanno fatto su e giù, come sulle montagne russe. In Grecia e Spagna ci sono state alcune delle nevicate più abbondanti degli ultimi decenni. In Europa occidentale, le temperature sono state eccezionalmente miti per questo periodo dell'anno, mentre a Est c'è stato gelo. Come mai? 

La risposta si trova nella variabilità di due fattori che determinano i modelli meteorologici: il vortice polare e la corrente a getto.

La corrente a getto - flussi d'aria che scorrono veloci nell'atmosfera terrestre - ha mostrato un comportamento interessante nelle ultime settimane, a seguito di un improvviso riscaldamento stratosferico. 

Questo comportamento ha portato ad un debole vortice polare - aree di bassa pressione e piuttosto fredde che circondano i Poli nord e sud della Terra -, il quale a sua volta ha interrotto la corrente a getto. 

I modelli meteorologici sono a questo punto saltati. 

Aria estremamente fredda si è riversata dall'Artico verso le regioni continentali di media latitudine, come l'Europa, il Nord America e l'Asia. Ma in tutto l'emisfero settentrionale si è avuto anche caldo record: un estremo opposto che si ottiene quando quando la corrente a getto è debole e ondulata.

NOAA
Il vortice polare è una grande area di bassa pressione e aria fredda che circonda i Poli terrestriNOAA

Di sotto, trovate un'istantanea dell'assetto meteorologico in tutta Europa a metà febbraio 2021.

Mentre la Spagna, il Portogallo e alcune parti della Francia si crogiolavano nel calore primaverile, l'Europa orientale rabbrividiva a causa del freddo estremo, con neve fino a sud di Atene, nord Africa e fino in Arabia Saudita.

Le ondulazioni della corrente a getto spiegano i forti contrasti di temperatura. La corrente a getto ondulata permette al calore di spingersi a nord in alcuni luoghi, mentre in altri luoghi l'aria fredda fuoriesce a sud dalle regioni polari.

Scott Duncan
Elaborazione:Scott Duncan

È utile confrontare la traccia della corrente a getto con le temperature delle masse d'aria, così da mostrare come le due cose siano collegate.  

Scott Duncan
Una corrente a getto ondulata si è tradotta in forti contrasti di temperaturaScott Duncan

Spesso assistiamo a fenomeni estremi in tutto l'emisfero quando la corrente a getto viene interrotta. 

Il recente freddo in Nord America può essere spiegato in modo simile: l'ondata di gelo è stata particolarmente estrema e diffusa, soprattutto per gli stati del sud degli Stati Uniti, dove ci sono stati blackout diffusi.

Qui sotto, la situazione al 15 febbraio 2021, quando la corrente a getto si è immersa a sud verso il Golfo del Messico. L'aria fredda è stata in grado di migrare verso sud attraverso le Grandi Pianure a est delle Montagne Rocciose, fino alla Costa del Golfo. 

Scott Duncan
La corrente a getto si è immersa a sud verso il Golfo del Messico. L'aria fredda è stata in grado di migrare a sud attraverso le Grandi Pianure a est delle Montagne RoccioseScott Duncan

Corrente a getto pazza questo inverno: ma com'è, normalmente?

È difficile definire una corrente a getto "normale", perché essa ha un alto livello di variabilità.

In inverno, la mancanza di energia solare che raggiunge le alte latitudini permette all'Artico di raffreddarsi. I venti circondano questo bacino di aria fredda sopra l'Artico, ed è qui che abbiamo un vortice polare stabile con associata una corrente a getto forte e stabile.

Una corrente a getto forte e stabile fa sì che i modelli meteorologici si propaghino tipicamente intorno all'emisfero da ovest a est, limitando l'aria fredda alle regioni polari. 

Di solito assistiamo ad una situazione di stabilità, piuttosto che ad una corrente a getto ondulata e debole. Anche quando la corrente a getto è forte e stabile, ci sono ondulazioni, ma sono spesso brevi. Questo fa sì che qualsiasi ondata di freddo estremo non duri tanto tempo. 

Lo scorso inverno, abbiamo assistito ad un vortice polare molto stabile e ad una forte corrente a getto, che ha portato a temperature calde da record.

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Si è trattato di un vortice polare forte e stabile, unito ad una corrente a getto altrettanto forte e stabile.

Questo ha contribuito a mantenere l'aria fredda bloccata sull'Artico, con condizioni prevalentemente calde, umide e ventose per luoghi come il Nord America, l'Europa e l'Asia.

Ricordate che a Mosca hanno dovuto comprare neve a Natale per creare artificialmente un po' di atmosfera natalizia? 

Scott Duncan
Confronto tra gli effetti di una corrente a getto forte e stabile vs una debole e ondulataScott Duncan

È tutto legato al cambiamento climatico?

Una domanda impegnativa, la risposta non è semplice. 

Negli ultimi tre decenni, l'Artico si è riscaldato da tre a quattro volte più velocemente rispetto al resto del mondo. 

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Alcuni scienziati e climatologi hanno ipotizzato che l'interruzione del gradiente termico dalle regioni artiche all'equatore abbia un impatto sulla forza e sull'ondulazione della corrente a getto. 

Questa teoria tenta di spiegare l'interruzione della corrente a getto, e può aiutare ad offrire una certa comprensione degli estremi di temperatura che ne derivano nell'emisfero settentrionale (sia caldi che freddi).

Tuttavia, altri scienziati sostengono che non esiste una tendenza chiara o evidente in questa ondulazione della corrente a getto.

L'inverno caldo record (legato ad una corrente a getto molto forte) dello scorso anno era legato al cambiamento climatico? E il jet stream debole e ondeggiante di quest'anno?  

Il ruolo della corrente a getto in questa crisi climatica non è chiaro neanche nella comunità scientifica e la ricerca è tuttora in corso. 

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Sempre più estremi in futuro?

Non possiamo attribuire ogni fluttuazione della corrente a getto al cambiamento climatico. 

Qui bisogna capire la differenza tra tempo e clima. 

La variabilità naturale giocherà sempre un ruolo importante negli estremi meteorologici; la nostra atmosfera è un fluido caotico, dopo tutto. Tuttavia, la ricerca mostra che la corrente a getto potrebbe cambiare in diverse parti del mondo in diversi periodi dell'anno, proprio a causa del cambiamento climatico indotto dall'uomo. 

Nei mesi estivi si avrà una tendenza alla siccità e alle ondate di calore. Sempre più dure, sempre più lunghe. 

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Il tempo sarà sempre più estremo, è sicuro, ma non è ancora chiara quale sarà la tendenza nella forza e nell'ondulazione della corrente a getto durante l'inverno nell'emisfero settentrionale. 

In sintesi: non possiamo semplicemente addossare la colpa del freddo glaciale in Nord America, e degli estremi di temperatura in Europa, al cambiamento climatico. 

Ma una cosa è certa: gli inverni estremamente freddi saranno sempre meno col passare degli anni.

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