Proteste per il caso-Pablo Hasél: la Spagna fa retromarcia e cambierà la "Legge Bavaglio"

Proteste per il caso-Pablo Hasél: la Spagna fa retromarcia e cambierà la "Legge Bavaglio"
Diritti d'autore Emilio Morenatti/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Cristiano TassinariAP - Redazione spagnola di Euronews
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Il caso del rapper Pablo Hasél, anti-monarchia e pro-terrorismo, esplode in mano al governo spagnolo: a fronte di proteste e indignazione anche internazionali, la vice premier Carmen Calvo annuncia un cambiamento della "Legge Bavaglio": niente più carcere per i "crimini di espressione".

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Serata di protesta a Barcellona, ma anche a Madrid, Valencia e Palma di Maiorca, nonostante coprifuoco e restrizioni.

È l'effetto dell'arresto del rapper Pablo Hasél, 33 anni, avvenuto martedi mattina all'Università di Lleida, dove si il cantante si era barricato per sfuggire all'arresto.

All'alba di martedi, l'irruzione degli agenti anti-sommossa nel rettorato dell'Università aveva messo fine ad una situazione di stallo, durata 24 ore, tra la polizia e Hasél, asseragliato all'interno.

"Non ci piegheremo mai di fronte a questa repressione!", ha esclamato Hasél al momento dell'arresto.

AP Photo
Pablo Hasél: caricato su una vettura della polizia al momento dell'arresto.AP Photo

Una battaglia politica sulla libertà di espressione

A Barcellona, migliaia di manifestanti hanno dato fuoco a cassonetti della spazzatura e lanciato pietre contro la polizia.

Pablo Hasél è stato condannato ad una pena di nove mesi di carcere, a causa dei testi delle sue canzoni (e di almeno undici tweet giudicati "compromettenti", in cui ha accusato anche la polizia di praticare violenze e torture, ai danni dei migranti): è accusato di apologia di terrorismo e vilipendio alla monarcha spagnola e alle istituzioni statali.
Aveva tempo fino a venerdì scorso per costituirsi, ma non lo ha fatto. Così è partito il blitz delle forze di sicurezza.

Questa sentenza arriva dopo il processo che Hasél aveva subito per lo stesso crimine nel 2018 e per il quale era già stato condannato nel 2014.
Vale a dire, quindi, che il tribunale che aveva già sospeso per tre anni l'esecuzione di una prima condanna, nel suo secondo caso ha tenuto conto che avrebbe commesso di nuovo il crimine.

Il caso di Pablo Hasél sta diventando una battaglia politica sulla libertà di espressione.

Di fronte alle tante proteste, anche internazionali, contro i "crimini d'espressione" previsti dalla cosiddetta "Legge Bavaglio", il governo spagnolo sembra ora voler fare retromarcia.

"La privazione della libertà è una reazione non appropriata"

Dichiara Carmen Calvo, vice premier spagnola:

"Pensiamo che in tutte quelle questioni che derivano dalla libertà di espressione e che non comportano un rischio per la sicurezza delle persone, la reazione sanzionatoria dello Stato con la privazione della libertà è, secondo noi, una reazione che non è appropriata nel contesto delle libertà di una democrazia".

AP Photo
La dichiarazione della vice premier spagnola Carmen Calvo.AP Photo

In buona sostanza: basta carcere.

Un simbolo per artisti e intellettuali

Pur avendo alle spalle diverse denunce e condanne - anche per aver inneggiato all'ETA e al GRAPO (due gruppi terroristici spagnoli del passato) nelle sue canzoni, - ed essere considerato una "testa calda", Pablo Hasél è diventato un simbolo, soprattutto per artisti e intellettuali, per ottenere il cambiamento della cosiddetta "Legge Bavaglio" spagnola.

Oltre 200 artisti, tra cui Pedro Almodóvar e Javier Bardem, hanno firmato una petizione per la liberazione di Pablo Hasél.

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