Il movimento pro democrazia chiede il rilascio di quattro attivisti che in base alla nuova legge rischiano condanne fino a 15 anni
Thailandesi in massa in strada a Bangkok e scontri con la polizia: i cittadini protestano contro le leggi introdotte dalla monarchia sulla diffamazione reale, punita con condanne fino a 15 anni. Ne sono accusati quattro leader della protesta giovanile: proprio il loro arresto ha scatenato un'ondata di proteste, dopo un periodo di quiete forzata a causa del coronavirus. Questa volta i giovani pretendono una revisione del governo del premier Prayut Chan-O-Cha, ispirandosi ai loro coetanei di Hong Kong.
Protesta democratica
A centinaia, sabato, hanno raggiunto il Monumento alla Democrazia nel quartiere storico di Bangkok, sotto la stretta sorveglianza di decine di poliziotti in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno posto vasi di fiori sotto il monumento e hanno issato un drappo rosso in segno di sfida al potere della monarchia.
Hanno provato poi ad avvicinarsi al Palazzo Reale ma sono stati fermati da barricate di filo spinato poste a difesa della zona.
Come Hong Kong
I thailandesi chiedono il rilascio immediato dei quattro attivisti arrestati. Se questo non avverrà, promettono una grande protesta fra sette giorni. La richiesta poi è di ritirare l'articolo 112, che stabilisce le pene per la lesa maestà.
In Thailandia la discussione sulla monarchia è considerata ancora un tabù. A novembre, all'apice del movimento pro democrazia, i cittadini sono scesi in piazza a decine di migliaia per chiedere riforme e un nuovo corso del governo. La polizia aveva risposto con lacrimogeni e cannoni ad acqua. Si era poi servita di un liquido urticante che aveva provocato 40 feriti.