Belgio: condannato il poliziotto che ha ucciso Mawda, migrante di due anni

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Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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La notte del 16 maggio la bambina si trovava in un furgone carico di migranti curdi diretti nel Regno Unito. Durante un inseguimento l'agente aveva aperto il fuoco contro il furgone, colpendo accidentalmente alla testa la bambina

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In Belgio è stato condannato a un anno di carcere con la condizionale Victor-Manuel Jacinto Goncalves, l'agente di polizia che nel 2018, durante un inseguimento, ha sparato contro un furgone che trasportava una trentina di migranti curdi, uccidendo Mawda, una bambina di due anni. Il tribunale di Mons ha riconosciuto che l'agente non aveva intenzione di colpirla ma lo ha ritenuto comunque responsabile di negligenza.

In tribunale c'erano anche i genitori della bambina, che viaggiavano con lei sul furgone che sarebbe dovuto arrivare nel Regno Unito. Nella notte tra il 16 e il 17 maggio 2018 i poliziotti di due auto pattuglia, insospettiti da furgone in transito nella provincia di Namur, hanno fatto cenno all'autista di accostare. Quest'ultimo, dopo avere seguito per qualche secondo le istruzioni ricevute, ha svoltato improvvisamente e ha provato a fuggire.

I poliziotti si sono lanciati all'inseguimento e hanno chiesto subito rinforzi dalla provincia di Hainaut, visto che il furgone stava per attraversare il confine provinciale. Nel frattempo i migranti hanno rotto il vetro sul retro del furgone e hanno iniziato a gettare degli oggetti fuori dal veicolo: una mossa, hanno affermato, per avvisare la polizia che a borde del furgone c'erano delle persone.

Stando a quanto ricostruito durante il processo uno degli agenti, il 48enne Goncalves, ha cercato di sparare a una gomma del furgone, ma l'agente alla guida del veicolo ha sterzato leggermente proprio quando il colpo è partito: il proiettile ha colpito Mawda in fronte. Il furgone alla fine ha accostato in un parcheggio ed è stata chiamata un'ambulanza, ma la bambina è morta durante il tragitto verso l'ospedale. Nella confusione, l'autista del furgone è fuggito ed è stato catturato alcuni mesi dopo nel Regno Unito: il tribunale lo ha condannato a quattro anni di reclusione.

Il caso ha scatenato la protesta dei gruppi per i diritti umani in Belgio per numerose ragioni. Il gruppo Justice 4 Mawda ha organizzato marce di protesta e lanciato una campagna internazionale che ha avuta grande risonanza: alla vicenda si sono interessate diverse celebrità del mondo dello spettacolo, tra cui Peter Gabriel, Roger Waters e Ken Loach, che sono apparsi in vari video in cui chiedevano la condanna del poliziotto e una riforma del sistema di immigrazione.

Secondo i genitori di Mawda l'ambulanza ha impiegato venti minuti per arrivare sul posto. La polizia non ha permesso ai genitori di salire sull'ambulanza con la bambina, ma li ha portati in cella per la notte assieme agli altri occupanti del furgone. Il giorno dopo sono stati rimessi tutti in libertà, anche se non era chiaro quale fosse il ruolo che ognuno aveva avuto nel traffico di esseri umani o nell'eludere la polizia. I migranti sono scomparsi, anche se uno di loro è stato poi arrestato.

Sotto accusa anche la ricostruzione dei fatti degli agenti coinvolti nell'inseguimento, che hanno fornito più versioni sull'accaduto: prima hanno sostenuto che Mawda fosse caduta dal furgone, poi che fosse stata usata per rompere il vetro nel retro del furgone o addirittura che i migranti avessero aperto il fuoco a loro volta. Poco prima della sentenza il governo belga ha concesso alla famiglia di Mawda il permesso di soggiorno nel paese a tempo indeterminato.

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