Il successo della serie "La regina degli scacchi" ha fatto la fortuna di un'azienda catalana

David Ferrer, proprietario dell'azienda che produce le scacchiere della serie "La regina degli scacchi"
David Ferrer, proprietario dell'azienda che produce le scacchiere della serie "La regina degli scacchi" Diritti d'autore Cristina Giner
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Di Cristina Giner
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Le scacchiere che compaiono nella serie sono prodotte dalla Rechapados Ferrer. Dopo il boom della serie le richieste sono schizzate da 20mila a 40mila esemplari l'anno in soli tre mesi

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È stata una mossa rapida e inaspettata come quelle di Beth Harmon, la protagonista della miniserie "La regina degli scacchi" ("Queen's Gambit" il titolo originale). Un successo fulmineo che sta travolgendo l'azienda catalana Rechapados Ferrer, produttrice dell'80% delle scacchiere che si vedono nella popolare serie di Netflix. Come gli avversari della protagonista della serie, anche il titolare dell'azienda David Ferrer e la sua squadra sono stati colti di sorpresa.

"Durante il lockdown gli ordini hanno cominciato ad aumentare, pensavano che fosse perché la gente passava tanto tempo a casa con i giochi da tavolo - confessa Ferrer -. Poi uno degli impiegati ha visto il trailer della serie e ha riconosciuto le nostre scacchiere". L'azienda è stata fondata dal nonno di David negli anni cinquanta e si trova a La Garriga, un villaggio situato a circa 30 chilometri da Barcellona.

"Pensavamo che una serie sugli scacchi non avrebbe avuto molto successo e invece è diventata la serie dell'anno", dice David. Rechapados Ferrer è ancora un'azienda familiare con 14 lavoratori che ora devono fare gli straordinari per riorganizzare la produzione in modo da soddisfare l'enorme domanda.

I loro ordini sono passati da 20mila unità all'anno a 40mila in soli tre mesi. "Non riusciamo a tenere il passo, siamo sopraffatti - dice Ferrer -. Abbiamo dovuto limitare gli ordini dei clienti e ci stiamo riorganizzando per essere in grado di consegnare tutti gli ordini in tempo".

Quella delle scacchiere è tuttora una produzione artigianale. Gli "artigiani" cuciono e tagliano manualmente sottili strisce di compensato per formare il quadrato di gioco. Altri incollano e incorniciano le tavole. Poi ci sono i controlli di qualità e l'imballaggio a mano. "Per insegnare a un dipendente l'intero processo produttivo ci vorrebbero circa due anni", dice Ferrer.

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Due dipendenti della Rechapados Ferrer al lavoroCristina Giner

La pandemia, Netflix e i giochi da tavolo

Ai tempi della crisi economica del 2008 l'azienda era arrivata ad un passo dalla chiusura, ma con la pandemia la situazione è molto diversa. La produzione di scacchiere è solo una parte dell'attività dell'azienda, specializzata nella lavorazione del legno. "Oltre a giocare, con il lockdown la gente si è messa a sistemare le proprie case", dice Ferrer.

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Dopo il successo della serie Netflix gli ordini sono passati da 20mila a 40mila unità l'anno nel giro di tre mesiCristina Giner

Parlando davanti allo stesso modello di scacchiera usato nella sfida finale della serie, ambientata a Mosca, Ferrer conferma che Netflix non li ha mai contattati: "Abbiamo venduto queste scacchiera a un cliente tedesco".

Avendo una clientela di lunga data, l'azienda non vende direttamente ai privati. La popolarità degli scacchi però è cresciuta al punto che alcune persone vengono a La Garriga per avere una delle scacchiere della serie, accontentadosi anche dei modelli con qualche difetto di produzione. Oltre che nella serie, le scacchiere prodotte dall'azienda di Ferrer sono usate anche in competizioni internazionali, compresi i campionati del mondo.

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