Giornata della Memoria: a Berlino #everynamecounts è la memoria "digitale" dell'Olocausto

Giornata della Memoria: a Berlino #everynamecounts è la memoria "digitale" dell'Olocausto
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Di Kate Brady - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Installazione luminosa sull'Ambasciata francese di Berlino e un grande progetto di digitalizzazione di milioni di documenti sull'Olocausto, grazie agli Archivi Arolsen. La memoria non può andare perduta. Soprattutto nell'era digitale.

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In Germania, la maggior parte delle commemorazioni di quest'anno per la Giornata Internazionale della Memoria dell'Olocausto e il 76° anniversario della liberazione di Auschwitz, si tengono virtualmente, a causa della pandemia.

Un nuovo progetto commemorativo, #everynamecounts (Ogni nome conta), sostenuto dalla commissione culturale tedesca e dall'Ambasciata francese a Berlino, spera di aprire la strada alla cultura della memoria nell'era digitale.

Il reportage è della nostra corrispondente a Berlino, Kate Brady.

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"Ogni nome conta"-Euronews

Ogni nome, una storia, una persona

Sulla facciata dell'edificio dell'Ambasciata francese in Pariser Platz a Berlino vengono proiettati migliaia di nomi. Un simbolo stesso dell'attuale amicizia tra Francia e Germania, dopo tanti decenni di odio.

Dietro ogni nome c'è una storia.
Ogni storia, una persona.
Ogni persona, una vita strappata dal regime nazista.
Ebrei, omosessuali, sinti e rom, oppositori politici.
Tutte vittime dell'Olocausto.

"Stiamo vivendo sempre più odio"

Spiega Monika Grütters, ministra tedesca della Cultura:
"I limiti di ciò che è accettabile dire si stanno spostando. Stiamo vivendo sempre più odio e incitamento all'odio, non solo sui social network e nella sfera digitale, ma anche qui nelle strade. Basti pensare ad attacchi come quelli di Hanau e Halle. Ed è per questo che è particolarmente importante ricordare dove l'odio, l'antisemitismo e il risentimento hanno portato: all'Olocausto".

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Monika Grütters durante l'intervista.Euronews

"Una nuova forma di cultura della memoria"

L'installazione luminosa all'Ambasciata di Francia è solo l'inizio di grande progetto per digitalizzare milioni di documenti.

Racconta Floriane Azoulay, Direttrice degli Archivi Arolsen:

'L'iniziativa "Every Name Counts" offre una nuova forma di cultura della memoria, un modo per rinnovarla.
In cui ognuno, a casa propria, può raccogliere dati su una persona che è stata una vittima, e si confronta con questa persona e con il suo destino".
Floriane Azoulay
Direttrice "Archivi Arolsen"
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Floriane Azoulay davanti alla Porta di Brandeburgo, a Berlino.Euronews

Una rapida registrazione on-line permette a chiunque nel mondo di aiutare a digitalizzare i milioni di documenti degli Archivi Arolsen.

Troviamo la scheda di Helen Rein.
Nata in Ungheria, il 1° ottobre 1901.
Madre di tre figli, ebrea ungherese.
Entrò al campo di concentramento di Auschwitz il 14 giugno 1944 e fu trasferita a Buchenwald più tardi nello stesso anno.

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La scheda di Helen Rein.Euronews

"Qual è la storia dietro questa persona?"

Anne-Marie Descôtes è l'ambasciatrice francese in Germania:
"Ieri ho potuto registrare il nome e i dati di una donna, una donna francese, che viveva nella stessa città dove sono nata io. E mi sono chiesta: cosa è successo? Qual è la storia dietro questa persona? Ecco perché questo è uno straordinario progetto. Chiama in causa le persone di tutto il mondo. Chiunque può partecipare e trovare la porta d'accesso alla Grande Storia".

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"Un progetto straordinario, che chiama in causa le persone di tutto il mondo":Euronews

Ogni anno che passa...

Ogni anno che passa, ogni Giornata della Memoria che passa, sono sempre meno i sopravvissuti all'Olocausto che possono raccontare e condividere le loro storie.

Nell'era digitale, #everynamecounts spera di mantenere viva la cultura della memoria, in Germania e in tutto il mondo.
In modo che ogni nome, ogni persona, ogni vittima sia molto di più di un semplice numero.

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