USA: la Camera approva l'impeachment contro Trump per incitamento all'insurrezione

Donald Trump davanti al famigerato muro al confine col Messico, una delle grandi promesse della sua campagna elettorale. Siamo ad Alamo, Texas
Donald Trump davanti al famigerato muro al confine col Messico, una delle grandi promesse della sua campagna elettorale. Siamo ad Alamo, Texas Diritti d'autore Alex Brandon/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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USA: la Camera approva a maggioranza l'impeachment contro Trump per incitamento all'insurrezione. Trump diventa così il primo presidente nella storia degli Stati Uniti messo sotto accusa due volte

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Con una procedura lampo di un solo giorno, la Camera Usa ha approvato la mozione di impeachment contro Donald Trump per incitamento all'insurrezione: per aver incoraggiato i suoi fan ad assaltare il Congresso e impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden. Una volta raggiunto il quorum della maggioranza semplice dei 217 voti l'esito del voto è stato evidente. Dieci i repubblicani che hanno votato a favore.

Ecco i numeri: 232 i sì (di cui 10 repubblicani) e 197 contrari.

Trump diventa il primo presidente della storia a finire in stato d'accusa due volte, dopo quella per l'Ucrainagate.

Il dibattito di mercoledìsi è svolto i con un unico capo di imputazione per l'impeachment: "incitamento all'insurrezione".

"Il presidente Trump ha gravemente messo in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti e delle loro istituzioni di governo", si legge nell'articolo di quattro pagine sull'impeachment, introdotto dai rappresentanti democratici David Cicilline del Rhode Island, Ted Lieu della California e Jamie Raskin del Maryland.

Cosa succede dopo il voto?

Una volta che la Camera avrà approvato gli articoli, Pelosi potrà decidere quando inviarli al Senato.

Secondo il calendario attuale, il Senato non riprenderà a sessioni complete fino al 19 gennaio, il giorno prima dell'inaugurazione di Biden. Alcuni Democratici hanno suggerito a Pelosi di attendere l'invio degli articoli e di permettere a Biden di iniziare il suo mandato senza impeachment. Tanti altri, invece, hanno hanno esortato Pelosi a muoversi immediatamente.

Il leader democratico del Senato, Chuck Schumer, che ne prenderà il comando una volta che Biden avrà prestato giuramento, ha suggerito in una lettera ai suoi colleghi che la Camera potrebbe dividersi tra la conferma della squadra di Biden, l'approvazione del pacchetto anti-Covid e la conduzione del processo di impeachment.

Qualora il processo dovesse tenersi dopo che Trump avrà smesso di essere Presidente, potrebbe comunque avere l'effetto di impedirgli di candidarsi nuovamente alla presidenza.

Biden ha detto che è importante stabilire le responsabilità di tutti coloro "che si sono impegnati nella sedizione, che hanno messo a rischio delle vite, deturpando la proprietà pubblica e causando grandi danni".

In pochi difendono Trump

È improbabile, per ora, ottenere un numero sufficiente di repubblicani favorevoli alla condanna di Trump. Sono necessari i due terzi del Senato.

Ciononostante, alcuni repubblicani hanno già invitato Trump di dimettersi, tra cui il senatore della Pennsylvania Pat Toomey e la senatrice dell'Alaska Lisa Murkowski. Sono in pochi rimasti a difenderlo.

Durante la sua visita al muro di confine tra Stati Uniti e Messico in Texas, il suo primo viaggio dopo l'assalto a Capitol Hill, Trump ha attaccato i suoi avversari sulle politiche migratorie.

l presidente americano ha chiesto il rispetto della legge e dell'ordine, ma ha fatto pochi riferimenti all'attacco della scorsa settimana e finora non si è assunto alcuna responsabilità.

Ha evidenziato l'importanza della sicurezza delle frontiere, un tentativo di sottolineare la sua eredità politica, ma non ha detto una parola sulla mancanza di sicurezza a Washington o sul decesso del poliziotto morto per le conseguenze degli scontri.

Cosa ne dicono i repubblicani?

Il senatore repubblicano Ben Sasse ha detto che avrebbe dato un'occhiata a quanto approvato dalla Camera, ma senza un impegno formale a sostenere l'impeachment.

Altri repubblicani ritengono che un eventuale impeachment sia troppo lacerante per il Paese.

Il senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham, a lungo alleato chiave del presidente, ha criticato il suo comportamento nell'incitare le rivolte, ma ritiene che l'impeachment "farà più male che bene".

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Solo un repubblicano ha votato per condannare Trump, l'anno scorso: il senatore dello Utah, Mitt Romney.

A differenza dell'ultima volta, però, quando nessun repubblicano alla Camera votò per incriminare Trump, qualche conservatore si trova d'accordo con l'iniziativa.

La rappresentante del Wyoming, Liz Cheney, la terza figura più importante alla Camera per i repubblicani, si è detta in favore dell'impeachment. Si tratta della figlia di Dick Cheney, ex vice presidente sotto George W. Bush, uno tra i più feroci critici di Trump nel GOP.

Anche i repubblicani John Katko e Adam Kinzinger appoggeranno l'impeachment, aprendo la strada a possibili nuove adesioni.

Contromosse

Una delle contromosse che tenteranno i repubblicani sarà una mozione di censura da parte della Camera, avanzata da uno dei più fedeli alleati di Trump al congresso, Kevin McCarthy della California.

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McCarthy propone anche una commissione bipartizan per indagare sull'attacco, al fine di "garantire che gli eventi del 6 gennaio siano giustamente denunciati e per impedire che si ripetano in futuro".

Questo dibattito alla Camera arriva esattamente una settimana dopo che la maggioranza dei repubblicani, nell'Assemblea bassa del Congresso, si era opposta alla certificazione della vittoria di Biden, preparando ideologicamente il terreno per l'assedio durato al Campidoglio.

Alla fine, sono stati 121 i deputati repubblicani che hanno votato contro la certificazione della vittoria di Biden in Arizona, mentre 138 legislatori del GOP si sono opposti alla certificazione della Pennsylvania - anche dopo l'assalto al Campidoglio.

Uno strappo politico che ha mandato su tutte le furie i democratici.

Il valore di questo voto

I democratici sono convinti che bisogna comunque procedere, anche se il Senato non pronuncerà la condanna finale.

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Il senatore democratico del Vermont, Bernie Sanders, ha scritto su Twitter che alcuni potrebbero chiedersi il motivo per cercare di incriminare un presidente a pochi giorni dalla fine del suo mandato.

"La risposta? [Creare] un precedente. Deve essere chiaro che nessun presidente, né ora né in futuro, potrà guidare un'insurrezione contro il governo degli Stati Uniti".

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