Una corsa contro il tempo per il secondo impeachment di Trump

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Diritti d'autore David Zalubowski/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Debora Gandini
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La corsa contro il tempo per il secondo impeachment di Donald Trump. Il vice presidente Pence pronto a rimuovere il tycoon. Il processo potrebbe cominciare dopo i 100 giorni di Biden. Intanto il 56% degli americani è favorevole alla rimozione di Trump

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Per il Presidente uscente Donald Trump è una giornata cruciale. Come lo è per gli Stati Uniti. Mentre in questo fine settimana le forze dell'ordine hanno reso omaggio a uno dei due agenti deceduti nell’assalto a Capito Hill, i Democratici stringono i tempi per avviare il prima possibile il processo di impeachment a Trump.

Pronta una risoluzione della Camera per chiedere al vicepresidente Mike Pence di invocare il 25mo emendamento per la rimozione del presidente dalla Casa Bianca. 24 ore: è il tempo che Pence avrà per decidere. Dopo di che, secondo la presidente della Camera Nancy Pelosi, Trump sarà messo sotto accusa per "incitamento all'insurrezione", in merito agli scontri del 6 gennaio al Campidoglio.

I possibili scenari futuri

A dieci giorni dall'entrata in carica di Joe Biden, il grande punto interrogativo è se c'è ancora tempo per questa procedura. Come ci spiega il Professor Kalt, esperto di diritto costituzionale, presso l’Università del Michigan ci sono alcune procedure parlamentari che la Camera dei rappresentanti potrebbe utilizzare per risolvere tutto in poche ore, o al massino in un giorno o due.

Questo però potrebbe frenare il dibattito e dare spazio a critiche e polemiche. La questione principale non riguarda tanto la Camera, quanto il Senato che non potrà accogliere gli articoli contro il presidente prima del 19 gennaio, cioè alla vigilia dell'insediamento di Biden.

”Questo significherebbe che il processo potrebbe iniziare dopo la fine del mandato di Trump. “Nel proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia, agiremo con urgenza perché questo presidente è una minaccia imminente - mette in evidenza Pelosi -. Anche se trascorrono i giorni, l'orrore per l'assalto alla nostra democrazia perpetrato dal presidente si intensifica e per questo c'è bisogno di un'azione immediata»

L'altra possibilità, sostenuta da alcuni importanti esponenti democratici, è l'invio al Senato del procedimento dopo i primi 100 giorni della presidenza Joe Biden, in modo da consentire al presidente eletto di incassare il via libera alle sue nomine di governo e affrontare le priorità della sua agenda, Covid ed ripresa economica.

Reazioni contrastanti per le vie di Washington tra timori di nuovi scontri

Intanto questo nuovo impeachment ha innescato reazioni contrastanti. "Assolutamente d’accordo per l'impeachment", sottolinea Caitlin McKelway, consulente del governo. "Penso che non ci siano dubbi su quello che è successo, sul messaggio che Trump ha trasmesso negli ultimi anni e che i suoi seguaci hanno preso alla lettera. Il presidente deve essere ritenuto responsabile di quello che è accaduto. Questo è il momento giusto per chiedere l'impeachment.”

Secondo un professore invece per il bene degli Stati Uniti, Trump dovrebbe lasciare di sua spontanea volontà, dovrebbe dimettersi. C’è poi chi invece teme che alla fine l'impeachment sarà visto come un atto punitivo, che potrebbe spostare l’attenzione verso qualcosa di sbagliato.

Intanto crescono i timori per possibili nuove manifestazioni. “La minaccia di gruppi estremisti violenti resta alta e le prossime due settimane sono decisive nel nostro processo democratico” con la cerimonia di insediamento di Biden, mette in guardia il leader dei democratici in Senato. Il sindaco di Washington, Muriel Bowser, ha chiesto un rafforzamento della sicurezza. Le date a rischio sarebbero il 17 gennaio o il 20 gennaio, il giorno dell'insediamento quando Biden intende giurare come da tradizione al Campidoglio.

Nel frattempo Donald Trump potrebbe diventerebbe il primo presidente nella storia degli Stati Uniti ad essere messo sotto accusa due volte.

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