Il governo ucraino è nell'impasse. L'opposizione filorussa intanto spinge per l'uso del vaccino Sputnik 5
L'Ucraina è entrata in confinamento questo fine settimana, ed è la seconda volta, poiché il Covid-19 ha colpito duramente il paese a novembre e dicembre. A Kiev, come nel resto del mondo, i residenti attendono con impazienza una campagna di vaccinazione che potrebbe iniziare a marzo. Ma le operazioni non sono semplici.
Dice la dottoressa Viktoria Mahnych: "La prima volta che siamo venuti da un paziente per fare un test eravamo completamente vestiti con costumi protettivi. I vicini ci hanno quasi picchiati, perché avevano paura".
L'Ucraina ha appena superato la soglia, ufficiale, dei 20.000 morti e il 30 dicembre il presidente Zelensky ha annunciato che il governo aveva ordinato 1,8 milioni di dosi del vaccino cinese Sinovac e che l'Ucraina avrebbe beneficiato del programma Covax, un sistema globale di acquisto di vaccini.
Nei giorni scorsi il laboratorio Biolek di Kharkiv, ha chiesto al governo di testare, produrre e distribuire in Ucraina il vaccino Sputnik V, progettato in Russia. Il governo mantiene un profilo basso, ma bisogna immaginare il dilemma per gli ucraini: dover inoculare il vaccino prodotto da uno stato con cui si è in guerra. Guerra che ha finora prodotto almeno 15.000 vittime.
Intanto gli ucraini di affidano a interventi divini. Una donna afferma: "Dio ci salva da tutto nella Sua casa. Ci salverà anche dal (coronavirus). Non dovrebbero esserci maschere vicino al tempio. Chiediamo benedizione a Dio".
Per quanto riguarda il laboratorio Biolek, esso è sostenuto da Viktor Medvedchuk, leader dell'opposizione filo-russa in Ucraina, molto vicino a Vladimir Putin.