Impeachment o 25esimo emendamento: per Trump, ora è davvero finita

Il Presidente uscente Donald Trump
Il Presidente uscente Donald Trump Diritti d'autore Evan Vucci/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Antonio Michele Storto
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I democratici, forti della maggioranza conquistata anche in senato, vorrebbero convincere il vicepresidente uscente Pence a destituire Trump. In caso contrario, "l'impeachment è già pronto" fa sapere la speaker Nancy Pelosi

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Stati Uniti ancora in fibrillazione, in attesa che il presidente eletto Biden riesca a insediarsi, in quello che ormai è il periodo politicamente più teso degli ultimi 50 anni.

I democratici sarebbero in procinto di avviare una nuova procedura di impeachment contro Donald Trump, la seconda in poco più di un anno. Il partito di Joe Biden ha, questa volta, un margine d'azione estremamente più ampio, detenendo la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti e avendola conquistata recentemente anche in Senato: ma si tratta comunque di una partita ancora molto impegnativa, il cui esito non è affatto scontato.

Manuel Balce Ceneta/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
lo "sciamano" di QAnon, Jake Angeli, durante l'assalto al CampidoglioManuel Balce Ceneta/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Una soluzione all'ingovernabilità del paese

Ecco perché sarebbe molto più semplice se il Vice Presidente Mike Pence accettasse la richiesta dei Democratici di rimuovere il Presidente uscente Trump. I deputati si riuniranno per votare, oggi o al più tardi martedì, una risoluzione con cui verrà richiesto questo passaggio radicale.

Basterà invocare con urgenza il 25° Emendamento della Costituzione statunitense, dopodiché il Vice Presidente e i ministri chiave - o meglio, quelli che rimangono, visto che molti hanno già preferito dimettersi - dovranno poi dichiarare Trump non idoneo a ricoprire la presidenza.

Le perplessità di Pence

Ma al momento, le posizioni nell'entourage di Trump non sono molto chiare in proposito. Mike Pence, il più fido tra i fedeli del magnate repubblicano, è rimasto sinceramente scioccato dall'assalto al Campidoglio di mercoledì scorso e i due non sembrano aver avuto alcun contatto dopo quell'incredibile pomeriggio che ha profondamente oltraggiato una larga maggioranza degli americani. Tuttavia, Pence pare davvero poco entusiasta all'idea di fare la parte dell'ariete a cui toccherà rimuovere fisicamente Trump dalla sua poltrona.

Nuova incriminazione?

Quando la Camera dei Rappresentanti avrà eventualmente approvato la risoluzione, il che è estremamente probabile, Pence avrà 24 ore di tempo per decidere. Se la farà rispettare, dovrà poi prendere in mano le chiavi dello Studio Ovale e occuparlo per i prossimi 10 giorni, in attesa dell'ingresso ufficiale di Joe Biden, fissato per il 20 gennaio.

Se, al contrario, il Vice Presidente dovesse rifiutare di seguire il passo spedito del Partito Democratico, un nuovo processo di "impeachment" sarà avviato immediatamente, dal momento che il documento di incriminazione del Presidente uscente è già stato redatto, come già reso noto dalla Presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi.

Pelosi - già alla guida del primo tentativo di impeachment, che nel 2019 si risolse in un nulla di fatto per via della maggioranza detenuta in senato dai repubblicani - considera ormai Trump come una "minaccia incombente" sulla democrazia americana;

Dimissioni, il finale più ragionevole per molti repubblicani

Il presidente uscente ha perso intanto il suo strumento preferito di propaganda, l'account che recentemente gli è stato oscurato da Twitter: ma ha ancora qualche risorsa dalla sua.

Per questo sta pianificando un viaggio in Texas per domani (martedì) per cercare di accendere un'ultima volta gli animi, mettendo l'accendo soprattutto sulla sua politica di immigrazione. Ma diversi funzionari repubblicani eletti, ormai definitivamente stanchi delle scalmane di Trump, credono che il Presidente dovrebbe porre fine al mandato di sua spontanea volontà.

"La cosa migliore per l'unità del Paese sarebbe che si dimettesse" ha dichiarato ad esempio il deputato repubblicano Adam Kinzinger. Anche il senatore repubblicano Pat Toomey ritiene che le dimissioni di Donald Trump sarebbero la "migliore opzione". La sua diagnosi in proposito è inequivocabile

È sprofondato in un incredibile livello di follia, e ha commesso atti assolutamente impensabili e imperdonabili
Pat Toomey
Senatore repubblicano
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