Italia, caos scuola: lunedì solo in tre Regioni si torna in classe alle Superiori

Lezioni all'aperto in un liceo di Faenza
Lezioni all'aperto in un liceo di Faenza Diritti d'autore G.Ghetti
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Di Cecilia Cacciotto
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La ministra @AzzolinaLucia punta il dito contro le Regioni mentre studenti e insegnanti annunciano 'la protesta continua' dopo i flasmob dei giorni scorsi

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Non sono servite le proteste di studenti e insegnanti: lunedì 11 gennaio in Italia si ritorna a fare lezione in presenza in aula (anche se solo al 50% in presenza) nelle scuole superiori ma appena in tre Regioni: Toscana, Abruzzo e Valle d'Aosta.

A chi accusa il governo di non mantenere le promesse, la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, rimpalla le responsabilità alle Regioni che hanno deciso di posticipare ancora il rientro fisico in classe.

"Sono le Regioni a chiudere anche se poi si permette agli studenti di far l'aperitivo al pomeriggio perché tutto è aperto", denuncia la ministra.

E intanto studenti e insegnanti si preparano a una nuova giornata di protesta, come quella inscenata da una professoressa emiliana che ha deciso di occupare la scuola dormendo in classe per una notte la settimana scorsa.

La paura di una terza ondata della pandemia, che complice le varienti del virus, metterebbe ko definitivamente la sanità italiana, guida la scelta politica delle Regioni.

Ma Lucia Azzolina non ci sta e ribadisce dalle colonne del Corriere della Sera: "Rispetto alle Superiori il governo ha fatto tutto quello che poteva e gli impegni li ha mantenuti grazie anche al lavoro importante dei prefetti e della comunità scolastica. Vorrei ricordare che il 23 dicembre è stata firmata all’unanimità l’intesa con le Regioni che prevedeva il rientro il 7 gennaio"."Per me gli accordi sono importanti, se si scrivono devono essere mantenuti. Invece molte Regioni si sono sfilate: sarebbe bene che le famiglie e gli studenti capissero perché. Si chiude prima la scuola perché socialmente è stata messa nel fondo dello sgabuzzino"

La Toscana è l'unica tra le grandi Regioni a riaprire, il governatore Eugenio Giani avrebbe voluto farlo già giovedì scorso.

"Eravamo pronti, avevamo studiato un ottimo piano di sicurezza per tutte le scuole. Pazienza, scatterà lunedì e sono certo che sarà un modello di efficienza".

 L'amministrazione regionale toscana ha affrontato uno dei punti più delicati del rientro in classe, quello del trasporto.

Da lunedì,  a fronte di un investimento di 4 milioni di euro ci saranno 328 autobus in più, distribuiti tra tutte le province che si aggiungono ai 233 arrivati già a settembre.  Una decisione importante ma da sola insufficiente dichiarano dalla Regione a garantire la piena sicurezza.

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