L'orso bruno è uno dei simboli della Romania. Ma il nuovo ministro dell'Ambiente non li ama

Un orso bruno nel cortile di un liceo di Miercurea Ciuc (nota anche come Csíkszereda)
Un orso bruno nel cortile di un liceo di Miercurea Ciuc (nota anche come Csíkszereda) Diritti d'autore Nandor Veres/MTVA - Media Service Support and Asset Management Fund
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Di Stephen McGrath
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Nel 2015 Barna Tanczos aveva fatto arrabbiare gli ambientalisti proponendo di abbattere 4mila orsi. Ora che è diventato ministro potrebbe dare seguito alla sua proposta

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La nomina del nuovo ministro dell'ambiente rumeno, Barna Tanczos, ha fatto arrabbiare gli ambientalisti a causa dei commenti fatti in passato sul fatto che il paese è diventato "lo zoo d'Europa".

Gli ambientalisti hanno ricordato commenti di Tanczos nel 2015, secondo cui la Romania, che ospita la più grande popolazione di orsi bruni d'Europa, dovrebbe abbattere più di 4mila orsi.

"Non possiamo trasformare la Romania nello zoo d'Europa", aveva detto Tanczos in una conferenza stampa nel 2015, aggiungendo che "la popolazione di orsi sta crescendo, ha già superato i 10mila esemplari".

Stando ai dati disponibili nel Paese oggi ci sono 6mila esemplari - più di un terzo della popolazione complessiva europea - ma per gli esperti non si tratta di un conteggio accurato.

"Non abbiamo una stima realistica e affidabile delle dimensioni della popolazione, ottenuta con metodologie di ricerca scientificamente valide", ha detto a Euronews l'esperto di orsi Csaba Domokos dell'ong Milvus Group, che si occupa di conservazione della natura.

In Romania gli orsi sono spesso al centro del dibattito pubblico: l'anno scorso c'è stata una serie di attacchi mortali contro le persone.

"Chi si oppone alla caccia all'orso parla spesso di 2mila orsi, mentre chi è favorevole alla caccia parla di una popolazione di oltre 10mila esemplari, soprattutto da quando la caccia all'orso è stata vietata nel 2016", spiega Domokos.

La caccia ai grandi carnivori - tra cui orsi e lupi - è stata vietata in Romania nel 2016. Se gli ambientalisti di tutto il mondo hanno applaudito la mossa, lo stesso non si può dire per i gruppi di caccia locali, arrabbiati per una decisione che gli ha fatto perdere guadagni potenziali di migliaia di euro.

Prima che il 44enne Tanczos - economista di formazione e senatore dal 2012 - prestasse giuramento come ministro nel nuovo governo di coalizione, è stata lanciata una petizione contro la sua proposta che ha raccolto diverse centinaia di firme.

Secondo Agent Green, una ong ambientalista, "il Ministero dell'Ambiente è finito nelle mani di un cacciatore che non ama gli orsi".

Molti Paesi dell'Unione europea attuano programmi di difesa della natura e ripopolamento, tra cui la Romania, ma la nomina di Tanczos preoccupa i gruppi ambientalisti, che temono l'introduzione di quote per la caccia all'orso.

"Le dichiarazioni di Tanczos dimostrano non solo che non ha idea dell'importanza critica di questa specie per l'ecosistema, ma che è lui stesso parte del problema", ha dichiarato Gabriel Paun di Agente Green a Euronews.

"La Romania non è uno zoo, la Romania è il Paese in Europa che per secoli è stato il posto migliore per gli orsi", ha aggiunto Paun.

AP Photo
In questa foto del settembre 2002 un orso si avvicina ad un gruppo di turisti alla periferia di Brasov, RomaniaAP Photo

L'anno scorso il Senato della Romania ha adottato una proposta di legge che per un periodo di cinque anni eliminerebbe gli orsi dalla lista delle specie a cui è proibito dare la caccia durante specifici periodi dell'anno.

Tanczos al momento del dibattito sulla legge in aula aveva detto che "riducendo l'intervento umano negli ultimi anni, la popolazione di orsi è praticamente fuori controllo", per poi aggiungere che la Romania dovrebbe "ritornare ad un programma di ottimizzazione della popolazione degli orsi".

"Finché avremo gli orsi ci saranno conflitti tra le persone e la specie, indipendentemente dalle dimensioni della popolazione di orsi", dice Domokos.

Gli orsi entrano in contatto con gli esseri umani, ma sono eventi rari che si verificano per lo più nelle aree rurali. Domokos sostiene che nella contea di Harghita, nella Romania centrale, da dove proviene Tanczos," i politici hanno la tradizione di sfruttare il dibattito sugli orsi in modo populista nel loro discorso politico".

Tanczos dovrà affrontare moltre altre questioni oltre a quella relativa agli orsi, come il dilagare dei fenomeni di illegalità, l'inquinamento atmosferico, la gestione inefficace dei rifiuti e il cambiamento climatico.

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In una dichiarazione rilasciata poco dopo il giuramento, Tanczos ha scritto su Facebook: "La qualità dell'aria non può essere migliorata dal ministero dell'Ambiente, ma dal comportamento delle persone e dal loro modo di vivere".

La Romania è attualmente oggetto di una procedura d'infrazione da parte della Commissione europea per il mancato rispetto degli impegni assunti in materia di rifiuti, habitat naturali e questioni relative alla qualità dell'acqua e dell'aria.

"La dichiarazione è arrivata in un pessimo momento - dice Paun -. Durante la vigilia di Natale nel nord di Bucarest è stato egistrato un inquinamento dell'aria superiore alla media del Paese più inquinato del mondo, il Bangladesh".

Tanczos ha incontrato il sindaco di Bucarest per discutere di varie questioni. "Abbiamo concordato di ampliare le misurazioni della qualità dell'aria e l'acquisto di attrezzature", ha scritto Tanczos su Facebook dopo l'incontro.

Il nuovo ministro ha anche promesso di introdurre entro il 1° febbraio un sistema satellitare di tracciabilità del legname, da tempo atteso, per combattere il traffico illegale di legname. Un sistema che gli attivisti considerano fondamentale per porre fine alla lunga battaglia del Paese contro la "mafia del legno".

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"Credo che una volta implementato, il nuovo sistema diventerà la nostra arma principale nella battaglia contro l'abbittimento illegale degli alberi nelle foreste", ha detto il ministro.

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