Iran: via all'arricchimento dell'uranio al 20%, l'ira di Israele

Iran: via all'arricchimento dell'uranio al 20%, l'ira di Israele
Diritti d'autore AP Photo/Vahid Salemi
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Di Gioia Salvatori
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L'attività nucleare nel sito sotterraneo di Fordow; inoltre l'Iran ha sequestrato una petroliera sudcoreana nello stretto di Hormuz (dopo il sequestro di asset iraniani da parte delle autorità di Seul)

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Proprio come l'anno passato il 2021 comincia con una recrudescenza di tensioni in medio oriente con al centro l'Iran. Teheran ha iniziato ad arricchire l'uranio fino al 20 % nel sito di Fordow. La notizia era stata annunciata e comunicata all'IAEA che ha confermato, oggi, il debutto delle operazioni.

Netanyahu: "Non consentiremo all'Iran di avere armi nucleari"

ll primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è su tutte le furie. "Non vi sono altre ragioni che lo sviluppo di armi nucleari se l'Iran ha deciso di arricchire l'uranio. Non gli consentiremo di averne", ha twittato. L'Aiea ha confermato l'inizio delle operazioni di arricchimento nel sito di Fordow e la commissione europea, che aveva fortemente voluto il patto sul nucleare con l'Iran, esprime il suo malumore parlando di un annuncio che: "Rappresenterebbe un notevole allontanamento dagli impegni nucleari iraniani nell'ambito dell'accordo sul nucleare con gravi implicazioni di non proliferazione", ha detto Peter Stano, portavoce per gli affari esteri dell'UE.

Violato l'accordo sul nucleare iraniano del 2015

In base all'accordo nucleare del 2015, l'Iran ha accettato di limitare il suo arricchimento di uranio in cambio di un allentamento delle sanzioni. Il sito di Fordow doveva diventare un centro di ricerca e sviluppo ma da quando il presidente americano Donald Trump ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall'accordo (e imporre nuove sanzioni all'Iran) c'è stata un'escalation di violazioni del patto.

Sequestrata una petroliera sudcoreana nello stretto di Hormuz

L'Iran questo lunedì è protagonista anche di un incidente con la Corea del Sud dopo il sequestro, con la scusa che inquinava, una petroliera sudcoreana nello stretto di Hormuz; le autorità di Teheran hanno agito proprio nelle ore in cui un diplomatico di Seul doveva recarsi in Iran per discutere degli asset iraniani, circa 7 miliardi id dollari, congelati in corea del sud, nel dettaglio bloccati in banche sudcoreane. Anche in questo caso nel mirino ci sono gli USA. Perché? Perché le tensioni tra Teheran e Seul crescono da settembre, da quando i fondi iraniani sono stati congelati con lo scadere dell’esenzione concessa dagli Usa a Seul per l’importazione di petrolio iraniano.

Il portavoce del ministero degli esteri dell’Iran, Seyed Abbas Mousavi, ha annunciato lo scorso fine settimana che Tehran sta valutando il ricorso alla Corte dell’Aja contro la Corea del Sud, uno Stato che ha definito legato da una “relazione servile”, agli States.

Oggi, dopo il sequestro della petroliera, la Corea del Sud ha inviato una unità anti-pirateria nel golfo.

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