Si teme che l'attivista si lasci morire in carcere. Da giugno è in sciopero della fame e viene alimentata forzatamente con una cannula nasale
Zhang Zhan, 37 anni, è stata condannata a quattro anni di prigione da un tribunale di Shangai. La sua colpa: quella di aver causato problemi all'ordine pubblico con la diffusione sui social di video e testimonianze raccolte a Wuhan, epicentro della pandemia da Covid-19, che denunciavano l'insabbiamento da parte delle autorità cinesi di notizie sulla reale gravità della situazione.
A comunicare la sua condanna è stato uno dei suoi legali, Zhang Keke, che ha raccontato di un'udienza frettolosa, a porte chiuse, intervallata dai singhiozzi della madre dell'imputatata, dove l'accusa ha presentato delle presunte prove, video e materiali, che la difesa non ha potuto esaminare.
L'attivista, portata in aula in carrozzina perché fiscamente provata, si è rifiutata di rispondere alla domanda del giudice di confermare la sua identità.
La preoccupazione è che questa coraggiosa ex avvocatessa, divenuta citizen journalist, si lasci morire in carcere. Ha infatti iniziato a giugno lo sciopero della fame, e viene alimentata forzatamente con una cannula nasale.
L'agenzia AFP scrive di aver cercato di contattare invano altre tre persone che rischiano una condanna simile a quella di Zhang Zhan: si tratta di Chen Qiushi, Fang Bin e Li Zehua.