Bosnia, migranti a piedi nudi nella neve: "Aiutateci o moriamo"

Bosnia, migranti a piedi nudi nella neve: "Aiutateci o moriamo"
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Di Gioia Salvatorieuronews
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Bloccati nel campo di Lipa senza alcun riparo, centinaia di siriani, afgani, pachistani, chiedono aiuto. Dovevano essere trasferiti in un rifugio nel centro della città di Bihac ma la popolazione locale ha protestato

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Migranti: hanno affrontato viaggi di mesi rischiando la vita e pagando caro per arrivare in Europa. Oggi si ritrovano a un passo dal traguardo bloccati in Bosnia, vicino al confine con la Croazia nel gelo di un inverno che è l'ultima minaccia alla loro esistenza. Sono centinaia nel campo di Lipa nei giorni scorsi devastato da un incendio appiccato dai migranti stessi quando si è diffusa la notizia della sua chiusura. Solo una tenda, ora schiacciata dal peso della neve, è rimasta in piedi. Kasim, dal Pachistan, lancia l'appello: "Viviamo come degli animali, ogni animale vive meglio di noi. Chiedo alle Nazioni Unite, all'organizzazione internazionale per le migrazioni e alle Ong di aiutarci per favore. Perché se nessuno ci aiuta moriremo. Per favore aiutateci". La ricollocazione dei migranti in un rifugio nel centro della città di Bihac ha suscitato le proteste dei residenti. Così centinaia di uomini e donne per lo più siriani, afghani pachistani, sono rimasti senza cibo, acqua né vestiti adeguati a temperature sotto zero.

La croce rossa, ieri si è fatta avanti con un minimo di pasti ma la situazione resta drammatica. Uomini e donne si aggirano nella neve in ciabatte o scarpe da ginnastica, le condizioni igieniche sono pessime. Cercano di costruire tende improvvisate e di bruciare a terra carburante per scaldarsi, impresa ardua.

Viviamo come degli animali, ogni animale vive meglio di noi
Kasim
migrante pachistano bloccato in Bosnia

Una storia simile si è ripetuta l'anno scorso quando il gelo ha minacciato le vite dei migranti che sulla rotta balcanica tentavano di raggiungere l'Europa entrando dalla Croazia e sono rimasti in centinaia bloccati in Bosnia; era successo anche nel 2018. Il dramma si ripete tutti gli inverni da almeno cinque anni. Mietendo vittime in ogni Paese di transito.

Nel 2017 si sono contati tre morti in pochi giorni tra Grecia e Bulgaria. Morti di freddo senza un aiuto mentre le temperature scendevano a meno venti. Nel 2018 6 i morti di freddo ad Evros in Turchia, mentre cercavano di raggiungere la Grecia.

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