L'alleata di Navalny, Lyubov Sobol, è stata fermata e interrogata

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Di Giulia Avataneo
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Sobol aveva cercato di parlare con Konstantin Kudryavtsev, agente dei servizi russi che avrebbe confessato il coinvolgimento nell'avvelenamento di Navalny

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L'ultimo capitolo nella vicenda dell'avvelenamento di Alxei Navalny, oppositore del presidente russo Vladimir Putin, riguarda l'alleata di Navalny Lyubov Sobol.

Avvocata, 33 anni, aveva annunciato la candidatura alle elezioni parlamentari del 2021. Venerdì le autorità russe le hanno notificato l'apertura di un'inchiesta nei suoi confronti, dopo aver fatto irruzione nel suo appartamento per interrogarla e sequestrare i suoi dispositivi informatici.

Sobol è accusata di violazione di domicilio per aver bussato alla porta di Konstantin Kudryavtsev, l'agente dei servizi segreti russi che, senza sapere di parlare al telefono con Navalny, gli avrebbe confessato il coinvolgimento nell'attentato alla sua vita.

Il Cremlino ha ammesso che gli agenti di sicurezza hanno pedinato Navalny, ma ha negato ogni tentativo di avvelenarlo. "Se avessimo voluto - ha detto il presidente Putin di recente, alla conferenza stampa di fine anno - saremmo andati fino ain fondo".

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