Covid, vittime dei parenti fanno causa a governo nazionale e lombardo

Covid, vittime dei parenti fanno causa a governo nazionale e lombardo
Diritti d'autore Antonio Calanni/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Diego Malcangi
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Intervista a Stefano Fusco, vicepresidente dell'associazione che ha dato impulso ai ricorsi: "in ballo - spiega - ci sono 500 risarcimenti da 250mila euro ciascuno

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500 esposti, per una causa risarcitoria da oltre cento milioni di euro: il comitato delle vittime del Covid presenta il conto al governo nazionale e a quello regionale, dopo i 300 esposti presentati mesi fa in ambito penale a Bergamo.

Alla Procura di Roma si sono presentati i legali di 500 famiglie, riunite dal comitato "Noi denunceremo", che ha ormai 70.000 iscritti.

L'intervista integrale a Stefano Fusco di "Noi denunceremo"

Il suo fondatore, Luca Fusco, che nel marzo scorso perse il padre, ci ha spiegato che al di là delle azioni risarcitorie questo è un atto politico, perché il comitato vuole la verità sulle inefficienze del passato, ma vuole anche controllare che non ve ne siano in futuro:

"Il nostro simbolo, noi denunceremo, nel senso più ampio, vuol dire che noi faremo emergere la verità: la faremo emergere nel sanitario, nei trasporti, nell'istruzione. Perché ci siamo accorti che tutte le istituzioni hanno una maniera lassista di gestire la cosa pubblica. E non ci va più bene".

Nel marzo scorso Bergamo e la sua provincia piombavano in un incubo forse evitabile: se il piano pandemico nazionale fosse stato aggiornato - ci ha detto Fusco - probabilmente ad Alzano e Nembro sarebbe stata rapidamente proclamata la zona rossa. E la decisione di non farlo è stata politica.

"La differenza tra questo e i trecento esposti presentati in precedenza - ci ha spiegato Fusco - è che quelli erano stati presentati in sede penale contro ignoti, e i giudici e la Procura di Bergamo, nella persona della dottoressa Rota e del dottor Chiappani, stanno indagando per accertare eventuali reati"

"Queste denunce, che invece sono state presentate al tribunale di Roma sono nei confronti del Ministero della Salute e dei ministeri competenti,  della Regione Lombardia e degli assessorati competenti, per quanto riguarda i danni alle persone. Noi come comitato non ci costituiamo in sede civile, ma abbiamo messo al corrente i nostri iscritti che potevano farlo per richiedere un risarcimento del danno: e 500 di loro hanno ritenuto di volerlo fare"

Risarcimenti civili e alte responsabilità politiche

Il risarcimento in ballo ammonta all'incirca a 250mila euro a persona e, spiega Fusco "è stato quantificato basandosi sulle tabelle ministeriali, esattamente come accade per le morti da lavoro.

La mancanza di un piano pandemico è ritornata prepotentemente alla ribalta dopo un'inchiesta della trasmissione Report,  che grazie a una semplice analisi informatica della versione digitale, ha rivelato come il piano del 2006 fosse stato semplicemente "ri-linkato" senza subire alcuna modifica, neanche in numerose date, nel frattempo sorpassate. 

A mettere in imbarazzo l'OMS - che a maggio avrebbe fatto forti pressioni per il ritiro del rapporto di un suo ricercatore, Francesco Zambon, che ha messo in luce inefficienze nella gestione italiana della pandemia - sembra sia quindi stata soprattutto la cattiva luce in cui il rapporto avrebbe messo il governo italiano. 

Secondo Fusco, oggi tutto ciò potrebbe facilmente riverberare anche sull'inchiesta in corso presso la Procura di Bergamo.

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