Cosa sappiamo finora del nuovo ceppo britannico del Coronavirus

misure di sicurezza per i passeggeri in arrivo dalla Gran Bretagna ad Hannover
misure di sicurezza per i passeggeri in arrivo dalla Gran Bretagna ad Hannover Diritti d'autore Moritz Frankenberg/(c) Copyright 2020, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
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Di Lauren Chadwick(traduzione ed editing: Antonio Storto)
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Quando è apparso per la prima volta, quante persone ha infettato e quali cambiamenti ha apportato nel comportamento del patogeno

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Panico, fughe di massa, una Londra deserta nel mezzo di un nuovo lockdown "duro". Le immagini che arrivano dal Regno Unito hanno profondamente impressionato il mondo, che ora si chiede se il nuovo ceppo di Coronavirus individuato nel Regno Unito possa vanificare a un passo dal traguardo gli sforzi compiuti per trovare un vaccino.

Ma, se sul punto le rassicurazioni sono già tempestivamente arrivate ("allarmismo ingiustificato" ha detto il presidente dell'Aifa Giorgio Palù), resta allora da capire perché il Regno Unito si sia blindato di fronte a questa nuova mutazione del virus che da un anno tiene in scacco il pianeta.

Stando alle dichirazioni del premier britannico Boris Johnson, il nuovo ceppo sarebbe fino al 70% più trasmissibile rispetto alle altre varianti, e rappresenterebbe già oltre il 62% delle infezioni da COVID-19 a Londra.

Ma cosa ne sappiamo, concretamente, oltre a questo?

Quando è stato segnalato per la prima volta

Il ministro della salute del Regno Unito Matt Hancock ha annunciato alla che c'era una nuova variante del coronavirus (una versione mutata del virus) a Londra e nel sud-est dell'Inghilterra il 14 dicembre alla Camera dei Comuni.

"L'analisi iniziale suggerisce che stia crescendo più velocemente rispetto alle altre mutazioni esistenti", ha avvertito Hancock, aggiungendo he il nuovo ceppo avrebbe potuto far registrare una rapida crescita dei casi nel sud-est dell'Inghilterra, un fatto che pare ora confermato dalle rilevazioni compiute dalle autorità sanitarie nel corso dell'ultima settimana.

Nel corso della seduta, Hancock ha segnalato inoltre che oltre 1.000 casi erano stati registrati in 60 diverse aree del comune.

Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell'OMS su COVID-19, ha dichiarato lo scorso lunedì che "non c'è alcuna prova finora che questa variante si comporti in modo diverso"; ma i funzionari britannici hanno detto sabato che il nuovo ceppo sarebbe più trasmissibile, il che evidenzia nuovamente quanto velocemente siano costretti a imparare gli scienziati sull'azione di questo virus.

"Siamo a conoscenza di questa variante genetica riportata in 1.000 individui in Inghilterra" ha dichiarato il dottor Mike Ryan, direttore del programma di emergenza dell'OMS. "Sembra essere diventata la più diffusa nel Regno Unito", ha aggiunto lunedì. "Evoluzioni o mutazioni come questa sono in realtà abbastanza comuni", ha aggiunto, sottolineando come i funzionari britannici siano stati molto trasparenti e abbiano già condiviso la sequenza del genoma del nuovo ceppo.

La variante, denominata N501Y, "è già monitorata dal nostro gruppo di lavoro sull'evoluzione del virus" ha detto lunedì Van Kerkhove.

Il ministro Hancock ha più volte ripetuto che gli scienziati non ritengono che questo ceppo di coronavirus non risponderebbe a un vaccino.

Quali sono i cambiamenti di questo ceppo di coronavirus

Il principale consulente scientifico del Regno Unito, Sir Patrick Vallance, ha detto sabato che la nuova variante ha 23 cambiamenti, "molti dei quali relativi alla proteina che il virus produce".

"Si tratta di un numero insolitamente elevato di variazioni. Alcune sono avvenute in aree del virus che sono associate al modo in cui questo si lega alle cellule ed entra nelle cellule", ha detto Vallance. "Quindi ci sono alcuni cambiamenti che causano preoccupazione in termini di aspetto del virus".

Anche Vallance ha ribadito come studi e analisi dimostrato che il ceppo sia più trasmissibile, il che significa che si diffonderà più rapidamente.

La N501Y è apparsa per la prima volta a settembre e a novembre era già responsabile del 28% dei casi di COVID-19 a Londra. Nella settimana del 9 dicembre, secondo le stime dei funzionari britannici, la percentuale era già salita al 62%.

"Quindi ciò che questo ci dice è che questa nuova variante non solo si muove velocemente, per via del suo aumento in termini di capacità di trasmissione, ma sta diventando la variante dominante. Sta battendo le altre in termini di trasmissione", ha detto Vallance.

Secondo i funzionari britannici, a causa della sua maggiore trasmissibilità, la variante causerebbe un aumento dell'indice di trasmissione nazionale - il cosiddetto indice Rt - che è il numero medio di infezioni secondarie da una singola persona infetta.

Tale numero è attualmente compreso tra 1,1 e 1,2 in Inghilterra (in Italia l'ultima rilevazione dava la cifra allo 0,86, in risalita ) il che significa che "in media, ogni 10 persone infette contageranno altre 11-12 persone", afferma il governo del Regno Unito.

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Stando a quanto riferito dai funzionari britannici, il numero potrebbe aumentare di 0,4 punti a causa della nuova variante, il che significa che l'epidemia si diffonderà molto più velocemente. Qualsiasi aumento dell'indice significa infatti che l'epidemia si sta espandendo.

Questa nuova variante provoca una malattia più grave?

Per ora, i funzionari sanitari in Regno Unito non ritengono che la nuova variante causi una forma di malattia più grave o più letale, ma soltanto che si diffonda più rapidamente, il che potrebbe comunque causare grossi problemi per via del numero di infezioni, che già in molti paesi i sistemi sanitari fanno fatica a trattare.

"Non ci sono prove attuali che suggeriscano che il nuovo ceppo causi un tasso di mortalità più elevato o che influenzi i vaccini e le terapie, anche se sono in corso lavori urgenti per confermarlo", ha detto il professor Chris Whitty, ufficiale medico capo dell'Inghilterra, in una dichiarazione rilasciata sabato.

Sir Patricl Vallance ha aggiunto sabato che non ci sono prove che questa variante causi più ricoveri in ospedale, ma che per ora si tratta di una mera questione di trasmissione.

"Questo virus si diffonde più facilmente e quindi sono necessarie più misure per tenerlo sotto controllo", ha aggiunto.

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