Accordo commerciale post-Brexit ancora arenato: si discute dei diritti di pesca

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Diritti d'autore AP
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Di Cristiano Tassinari
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Manca poco, ma manca sempre qualcosa all'accordo commerciale post-Brexit. Sul tavolo delle trattative tra Unione europea e Regno Unito, ora, resta la discussione sui diritti di pesca.

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Accordo commerciale post-Brexit: manca poco, però manca ancora qualcosa.
Secondo fonti di Bruxelles, circa il 98% dell'accordo è stato concluso, ma il problema rimane quello dei diritti di pesca.

Una decisione? Comunque prima di Natale

I negoziatori del Regno Unito e dell'Unione Europea, a cominciare da David Frost e Michel Barnier, stanno ancora lavorando per raggiungere questo faticoso accordo commerciale: un funzionario europeo ha rivelato che una decisione, in un modo o nell'altro, sarà presa prima di Natale.

Virginia Mayo/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
David Frost (con la mascherina chiara) sale in auto con espressione corrucciata: ancora una fumata nera per la Brexit.Virginia Mayo/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Il capo negoziatore dell'UE, Michel Barnier, ha dichiarato che i colloqui si sono svolti in un "momento cruciale" e che le due parti hanno lavorato "duramente" per cercare di ridurre le loro differenti esigenze.

Barnier: "Dovremmo essere entrambi in grado di capire i nostri reciproci interessi"

Su Twitter, Barnier ha scritto: "L'UE rimane impegnata a favore di un accordo equo, reciproco ed equilibrato. Rispettiamo la sovranità del Regno Unito. E ci aspettiamo lo stesso".

"Entrambi hanno il diritto di stabilire le proprie leggi e di controllare le proprie acque. Ed entrambi dovremmo essere in grado di agire quando sono in gioco i nostri interessi".

Il tweet di Michel Barnier.

Priorità alle imbarcazioni britanniche? L'UE dice no

Bruxelles e Londra sono in trattativa, in particolare, su quanti anni ci vorranno per la graduale introduzione di nuovi accordi di pesca.

Per il Regno Unito qualsiasi accordo deve significare che le imbarcazioni britanniche dovranno avere la priorità nelle zone di pesca britanniche.
Ma l'UE vuole un accesso equo per le sue imbarcazioni e afferma che questa è una condizione preliminare per un accordo di libero scambio, che significa: niente tariffe nè tasse sulle merci che attraversano i confini.

Poi ci saranno le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio...

Se non si raggiungerà un accordo, dal 1° gennaio 2021 entrambe le parti si affideranno alle regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO, World Trade Organization) per disciplinare le esportazioni e le importazioni.

La burocazia potrebbe, però, causare notevoli disagi e ritardi.
E di ciò non ne gioverebbe nessuno.

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