Cosa c'entra il bilancio pluriennale dell'Unione europea con il rispetto dello stato di diritto?

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parlamento europeo Diritti d'autore Geert Vanden Wijngaert/AP2008
Di redazione italiana
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Abbiamo cercato di capire perché Polonia e Ungheria minacciavano di porre veto, al bilancio, ovviamente, e non al meccanismo per la salvaguardia dei principi fondanti della casa europea

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Nell'ultimo Consiglio europeo, i 27 riuniti a Bruxelles hanno raggiunto un’intesa sul bilancio comunitario 2021-2027, che questa volta in via eccezionale contiene il Recovery fund, il pacchetto da 750 miliardi di euro per rilanciare l’economia europea dopo la crisi del Covid-19.

L'opposizione di Ungheria e Polonia, i Paesi che minacciavano di porre veto -il bilancio pluriennale deve essere adottato all'unanimità dagli Stati membri- è stata superata grazie a un'abile trama tessuta dalla diplomazia tedesca, (la Germania ricopre il ruolo di presidente di turno dei 27).

Ungheria e Polonia si opponevano all'adozione del bilancio comunitario per protestare contro un nuovo meccanismo che condiziona l'esborso dei fondi comunitari al rispetto dello stato di diritto.

Ovviamente, Ungheria e Polonia minacciavano il veto al bilancio, mossa non stupida ma che rischiava di bloccare il funzionamento stesso della macchina europea.

Il meccanismo prevede di bloccare l’esborso delle risorse ai Paesi ritenuti colpevoli di violazioni di principi fondamentali come la separazione dei poteri e la libertà di espressione e di informazione.

I Paesi cosiddetti frugali hanno sollecitato l'entrata in vigore immediata del meccanismo, altri chiedevano vista l'eccezionale congiuntura socio-economica e sanitaria un rinvio, il miracolo l'ha fatto la Germania.

Olivier Matthys/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Sassoli con il premier olandese RutteOlivier Matthys/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

L'intesa è stata possibile grazie al compromesso raggiunto dalla presidenza tedesca con Ungheria e Polonia, che hanno rinunciato al veto sul Quadro finanziario pluriennale post 2020 (QFP) in cambio di una diversa interpretazione della condizionalità di bilancio basata sullo stato di diritto.

Ora il bilancio pluriennale, che include le risorse del Recovery fund, deve ottenere il via libera dell’europarlamento, mentre la ratifica della decisione sulle risorse ai singoli Stati, spetterà ai parlamenti nazionali.

L'erogazione delle risorse partirà il primo gennaio 2021, anche se i primi esborsi del Fondo per la ripresa arriveranno non prima dell'estate.

Le decisioni all'unanimità

Il voto all'unanimità risponde alle esigenze attuali dell'Unione europea? Denunciato da più parti, il voto all'unanimità è vecchio e in questi termini si era espresso anche il presidente del parlamento europeo David Maria Sassoli, che appena insediatosi dichiarò le sue perplessità sul voto all'unanimità. Un meccanismo forse buono all'inizio della storia europea ma ormai superato e inadeguato per un'Unione a 27 stati membri. È l'ennesima conferma - ha dichiarato Sassoli -che l'Unione europea non può continuare a lungo mantenendo il principio del voto all'unanimità che ne paralizza il funzionamento e la realizzazione dei suoi obiettivi.

Yves Herman/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
David SassoliYves Herman/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Ma che cos`'è lo stato di diritto e perché per protestare contro quella che Polonia e Ungheria ritengono un'indebita ingerenza negli affari di casa propria decidono di attaccare i 27 su un altro fronte?

Che cos’è lo stato di diritto

Lo stato di diritto assicura la salvaguardia e il rispetto dei diritti e delle libertà dell'uomo; insieme con la garanzia dello stato sociale, definisce i diritti che gli Stati membri delle Nazioni unite si sono impegnati a garantire ai loro cittadini.

Secondo l’Articolo 2 del Trattato sull’Unione europea, il rispetto dello stato di diritto è alla base della costruzione stessa dell'Unione europea. I governi, stando all'articolo 2, dovrebbero essere vincolati dalla legge, non dovrebbero prendere decisioni arbitrarie, decisioni che i loro cittadini dovrebbero comunque essere in grado di contestare di fronte a un tribunale indipendente.

L?articolo 2 sancisce inoltre la lotta contro la corruzione e protegge la libertà di stampa.

L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini

Articolo 2 del Trattato dell'Unione europea

Lo stato di diritto assume un'importanza fondamentale per i cittadini europei. Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro del 2019, almeno l’85% degli intervistati considera essenziale o importante ogni aspetto dello stato di diritto. Un altro sondaggio dell'ottobre scorso rileva che il 77% dei cittadini europei (in Italia l'81%) sostiene che l'Unione europea dovrebbe fornire fondi agli stati membri solo se il governo nazionale rispetta lo stato di diritto e i principi democratici.

Come protegge lo stato di diritto l'Unione oggi?

Se la Commissione ritiene che uno Stato membro stia violando il diritto europeo, può avviare una procedura d’infrazione che può portare a sanzioni finanziarie decise dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Un’altra procedura, sancita dall’Articolo 7 del Trattato sull’Unione europea, permette al Consiglio europeo di formulare raccomandazioni o di decidere all’unanimità sulle sanzioni nei confronti di uno Stato membro, è prevista anche la sospensione dei diritti di appartenenza all’Unione europea.

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Tutto questo ancora non basta

Secondo gli europarlamentari, tutti gli strumenti finora adottati sono insufficienti. Gli eurodeputati chiedono un rafforzamento dell'azione comunitaria nei confronti di Polonia e Ungheria. “Il solo monitoraggio non ridarà alla magistratura polacca l’indipendenza, né salverà il giornale ungherese Index”, ha detto Michal Šimečka del gruppo Renew Europe.

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