L'Italia chiede alla BCE di cancellare il debito pubblico accumulato in pandemia

La presidente della BCE, Christine Lagarde
La presidente della BCE, Christine Lagarde Diritti d'autore Hannibal Hanschke/Pool Photo via AP
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L'istituzione non ci sta pensando (per ora), ma Lagarde assicura: "Il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli il più a lungo possibile è fondamentale"

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La Banca Centrale Europea dovrebbe cancellare il debito pubblico accumulato nel corso della pandemia. E' la proposta di Riccardo Fraccaro, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Conte, avanzata durante un'intervista a Bloomberg.

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Le dichiarazioni di Fraccaro a BloombergEuronews

"La politica monetaria deve supportare le politiche fiscali espansive dei Paesi in ogni modo", ha detto. "Ciò potrebbe includere la cancellazione dei titoli di Stato acquistati durante la pandemia o la proroga perpetua della loro scadenza".

Secondo le stime, il rapporto tra debito pubblico e Pil nella zona euro dovrebbe raggiungere il livello più alto dal 2014 a questa parte, con la Grecia detentrice del valore più elevato, seguita da Italia e Portogallo.

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Le stime dell'Ue sul rapporto debito pubblico/PILEuronews

I governi europei stanno accumulando debiti per proteggere le proprie economie dall'impatto della pandemia di Covid-19 e delle conseguenti misure restrittive, ma i bassi tassi di interesse significano che questo onere è sostenibile. "Sì, ci sarà più debito pubblico, ma in realtà questa è la risposta corretta a questo tipo di emergenza", ha detto lunedì il capoeconomista della BCE, Philip Lane.

La BCE non sta quindi pensando di cancellare parte dei debiti. Ma la sua presidente vuole rassicurare tutti. "Il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli il più a lungo possibile è fondamentale per sostenere la spesa delle famiglie, per mantenere i flussi di credito e scoraggiare i licenziamenti di massa", ha detto Christine Lagarde.

Molti posti di lavoro sono a rischio nella zona euro. Il tasso di disoccupazione è passato dal 7,2% di febbraio all'8,1% di agosto e le conseguenze della seconda ondata si sentiranno solo nei prossimi mesi.

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