Afghanistan: la Ue ha promesso 1,2 miliardi di finanziamenti tra il 2021 e il 2025

Il ministro degli Esteri afghano Mohammad Haneef Atmar e il collega svizzero Ignazio Cassis
Il ministro degli Esteri afghano Mohammad Haneef Atmar e il collega svizzero Ignazio Cassis Diritti d'autore DENIS BALIBOUSE/AFP
Di Euronews
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L'annuncio è arrivato durante la Conferenza dei donatori a Ginevra. Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha rilanciato anche l'appello per un cessate il fuoco immediato

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L'Unione Europea ha confermato il suo sostegno economico all'Afghanistan nel corso della Conferenza dei donatori che si tiene ogni quattro anni. Tra il 2021 e il 2025 Bruxelles metterà sul piatto un miliardo e duecento milioni di euro. Kabul rimane fortemente dipendente da questo sostegno, viste le difficoltà del governo locale a sviluppare l'economia e combattere la corruzione.

"Riaffermiamo l'impegno dell'Unione europea a sostenere il popolo afghano, sia politicamente che finanziariamente - ha dato il capo della diplomazia europea Josep Borrell -. Vogliamo contribuire a costruire un Afghanistan sovrano, unificato e democratico, in cammino verso la prosperità e l'autosufficienza. La traiettoria futura dell'Afghanistan deve preservare le conquiste democratiche e i diritti ottenuti dal 2001, in particolare per quanto riguarda i diritti delle donne e dei bambini. Come ha detto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ogni tentativo di ripristinare un emirato islamico avrebbe un impatto sul nostro impegno politico e finanziario".

Borrell ha rilanciato anche l'appello delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato. Nonostante lo scorso settembre a Doha siano cominciati i colloqui di pace tra governo locale e talebani, nelle ultime settimane c'è stata una nuova escalation di violenza.

A preoccupare i paesi europei c'è anche la decisione degli Stati Uniti di confermare il ritiro di una parte delle truppe dal Paese. Circa 2000 soldati lasceranno l'Afghanistan entro il 15 gennaio, una mossa che secondo gli alleati di Washington potrebbe mettere a rischio il processo di pace.

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