Canarie, quest'anno sbarcati oltre 15mila migranti: 10 volte più dell'anno scorso

Canarie, quest'anno sbarcati oltre 15mila migranti: 10 volte più dell'anno scorso
Diritti d'autore Javier Bauluz/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Ma nell'arcipelago cresce la tensione tra albergatori e gruppi che lavorano all'accoglienza: "Fuori i migranti, facciamo venire i turisti"

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Dallo scorso agosto sono più di 15mila i migranti giunti fortunosamente nell'arcipelago spagnolo delle Canarie, 10 volte tanti quanti ne sono sbarcati l'anno scorso di questi tempi.

Le pateras, barche di fortuna con cui in tanti affrontano i 130 chilometri di distanza tra le coste africane e le isole, restano ormeggiate al molo. 

Quasi un monito per non credere che il dramma delle migrazioni sia scomparso. Ancora oggi sono arrivati in tanti al porto di Arguineguin, nella Gran Canaria, dove hanno ricevuto i primi soccorsi, dopo giorni passati in mare.

Arrivati al molo di Arguineguin, i migranti dormono in tende bianche, a terra, secondo testimoni, usando come sola protezione una coperta o un cartone. Su questo molo è successo che ci passassero un giorno intero oltre 2000 persone. 

Ora le autorità stanno cercando di predisporre nuove strutture per migliorare le condizioni di vita di chi arria sulle isole.

Come soluzione temporanea, i migranti vengono inviati in hotel, dove vengono testati per il Covid-19 e messi in quarantena. Appartamenti e alberghi dell'isola ospitano già circa 4mila migranti.

Ma con uno dei tassi di infezione da Covid-19 più bassi d'Europa, tra gli operatori turistici non manca chi pensi che la presenza dei migranti non sia compatibile con un immediato rilancio del settore.

Tom Smulders, vicepresidente della federazione alberghiera FEHT delle Canarie, dice a Euronews: "Siamo venuti in soccorso, perché c'erano molti migranti, senza un tetto, senza niente... Ma ora è di nuovo il momento di occupare i nostri letti con i turisti".

La situazione sta creando tensioni tra gli abitanti dell'isola, con da una parte coloro che chiedono condizioni migliori per i migranti, e dall'altra chi soffia sul fuoco dell'intolleranza.

Un uomo, residente ad Arguineguin, parla di "un dramma che la città sta vivendo", un dramma che forse non è visibile da tutti, ma non per questo meno doloroso.

Ma è un dramma anche quello che vivono i migranti, in fuga dai loro paesi in cerca di una vita migliore: "Ho visto la morte in mare. Sono stato acqua per quattro notti. Le onde arrivavano nella patera... Cerchiamo un'altra occasione. Voglio solo venire in Spagna per migliorare la mia vita", dice uno di loro.

Le speranze dei migranti e l'insofferenza degli albergatori non trovano una ricomposizione. Le migliaia di africani che continuano arrivare, secondo molti, presto non troveranno più una stanza ad accoglierli.

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