Armenia, continua la protesta per il Nagorno Karabakh

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Terzo giorno di manifestazioni a Erevan contro le concessioni territoriali accettate dall'Armenia con l'accordo di Mosca

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Continuano in Armenia, per il terzo giorno consecutivo, le proteste popolari contro i termini dell'accordo per il cessate-il-fuoco nel Nagorno Karabakh. Secondo ampi settori dell'opinione pubblica armena Erevan accettando di fare concessioni territoriali all'Azerbaigian, avrebbe fatto tornare indietro e di molto le istanze dei separatisti.

Le autorità di Erevan hanno comunicato l'arresto di una decina di esponenti politici dell'opposizione, accusati di fomentare disordini di massa.

La regione del Nagorno Karbakh, pur abitata in grande maggioranza da armeni ed autoprclamatasi indipendente, è in territorio azero, ma è sotto il controllo di una forza armata sostenuta dall'Armenia.

L'accordo negoziato a Mosca prevede il ritorno sotto il controllo dell'Azerbaigian di alcune aree fuori dai confini della regione autonoma, e lo spiegamento di un contingente russo di peace keeping.

Un ruolo da supervisore dell'attuazione degli accordi lo avrà anche la Turchia, che nelle sei settimane di conflitto costate la vita a 5000 persone, ha sostenuto l'Azerbaigian.

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