L'Italia va oltre le sue acque territoriali. Dichiara la zona economica esclusiva. Questo vuol dire che pur essendo acque internazionali, Roma potrà sfruttare le risorse marine in un raggio massimo di 200 miglia in modo esclusivo
Spingendo il Mare Nostrum più in là.
Perché è importante per l'Italia dichiarare la zona economica esclusiva nel Mediterraneo? Ce lo spiega il vice-presidente della commissione esteri della camera, Pino Cabras.
Oltre i limiti delle acque territoriali ci sono le acque internazionali. Ma in un raggio di 200 miglia il Paese dichiarante si concede il diritto di sfruttare in modo esclusivo le risorse marine. Questa è la zona economica esclusiva, secondo il Diritto Internazionale del Mare e la Convenzione Onu di Montego Bay del 1982.
La decisione è stata adottata dopo che l'Algeria aveva dichiarato la propria Eez qualche anno fa, arrivando fin quasi alle coste sarde.
Non è certamente un casus belli "perché tra Algeri e Roma c'è un'ottima intesa" spiega Cabras. Accordi internazionali bilaterali e multilaterali sono infatti sempre possibili.
Dove invece la questione delle acque territoriali e delle zone economiche esclusive sfocia in giochi pericolosi, quasi di guerra, è nel Mediterraneo Orientale dove Turchia, Grecia, Cipro e Ue sono protagonisti di una contesa marittima.
Sono infatti tutti interessati ai giacimenti di gas di quel settore del Mare Nostrum. Ma per trovare un accordo ci vuole buona volontà, e soprattutto bisogna essere almeno in due.
Una ragione in più per l'Italia per dichiare la propria zona economica esclusiva.